Tempo di lettura: 3 minuti

Una finale non è mai una partita banale. Tutto in 80 minuti. Si gioca senza appelli, soprattutto se all’andata gli avversari hanno costruito un buon vantaggio. Domenica al Dell’Oste, fischio d’inizio alle 12:00 con ingresso libero, l’IVPC Rugby Benevento affronterà il Ragusa. Il 39-17 di gara 1 pesa. La storia dello sport, però, insegna che non esistono montagne impossibili da scalare. Gli uomini di Fusco lo sanno bene. In Sicilia hanno pagato un po’ di inesperienza, ma la voglia di ribaltare la situazione è uno stimo che cresce.

Un capitano è il cuore pulsante della squadra. Colui che sa ispirare, guidare, dare tranquillità. Luigi Tretola, che ha ricevuto in eredità una fascia pesante, domenica non potrà essere in campo. Il suo ginocchio ha ceduto in campo qualche tempo fa. L’operazione è arrivata poco dopo e vivrà anche la finale di ritorno senza poter indossare le scarpe con i tacchetti. Un capitano, anche se non gioca, è sempre pronto ad aiutare la sua squadra, dentro e fuori dal campo. In questo caso il messaggio di Tretola è diretto dritto al cuore dei suoi compagni. Contro il Ragusa c’è uno scarto importante da recuperare, servirà la grande impresa, ma se c’è qualcuno che può farcela è proprio il Rugby Benevento.
Ventitré punti da recuperare sembrano una sfida di quelle impossibili, ma sono sicuro che per ognuno di voi è uno stimolo. L’ho capito due anni fa quando alla mia prima stagione da capitano eravamo in otto al primo allenamento e nessuno ha mai pensato minimamente di non iniziare un campionato che abbiamo portato a termine. L’ho capito nuovamente quando in questa stagione, dopo la retrocessione, siamo ripartiti con più voglia e determinazione di quanto mi aspettassi, le stesse che ci hanno portato a giocarci una finale promozione a casa nostra. Siamo ad un passo dall’obiettivo e non possiamo di certo avere paura di ventitré punti di scarto. Domenica sono sicuro che ognuno di voi uscirà dal campo avendo dato il massimo e senza alcun rimpianto perché è questo quello che un rugbysta deve fare quando indossa la maglia bianco celeste, dare il massimo e crederci fino all’ultimo secondo anche quando tutto sempre compromesso”.
Il capitano sarà vicino ai suoi ragazzi e chiama a raccolta gli appassionati sanniti. “Invitiamo chi ama la nostra terra a sostenere questo gruppo di giovani atleti che è partito da zero e sta cercando di portare il Rugby Beneventano nelle categorie che per storia e blasone gli competono. Il sostengo del pubblico al Dell’Oste, che da sempre è stata l’arma in più, sarà fondamentale. I ragazzi hanno bisogno di sapere che anche all’esterno c’è chi li sostiene, crede in loro e pensa che questa montagna si possa scalare”.
C’è una vetta da raggiungere, una partita da vincere, un piccolo grande sogno da realizzare.