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“Un uomo che ha avuto energia da vendere, una persona vulcanica ed instancabile che ha esercitato la sua azione pastorale senza fermarsi mai e che avuto una straordinaria fiducia in Dio”
L’arcivescovo Felice Accrocca  ha ricordato con queste parole la figura e l’opera di mons.
Pasquale Maria Mainolfi  scomparso ieri mattina nella sua Cervinara.
Nell’omelia pronunciata nella parrocchia di San Gennaro  davanti ad una Chiesa colma di fedeli commossi e di autorità, l’Arcivescovo ha sottolineato il valore straordinario di questo parroco dall’oratoria trascinante, dalla profonda cultura teologica e dalla grande capacità di realizzare opere e programmi per la comunità parrocchiale. 
Davanti al sindaco di Benevento Clemente Mastella  e a quello di Cervinara, Caterina Lengua entrambe con le fasce tricolori, davanti all’intero presbitero e davanti alle rappresentanze ecclesiastiche, e della società civile mons. Accrocca ha speso parole forti  per descrivere un uomo di Chiesa che per non meno di tre decenni ha segnato la vita nella parrocchia di Largo Carducci  mentre, peraltro non mancava di studiare, scrivere saggi e ripercorrere vite dei santi e di protagonisti del mondo della chiesa beneventana.
I momenti più toccanti dell’omelia quelli nei quali l’arcivescovo ha sottolineato il coraggio e la dignità con i quali  don Pasquale  ha affrontato il passaggio cruciale della malattia che non gli ha dato scampo, sostenuto dalla fede nella Madonna e  alla rinascita dopo la morte, e costituisce il cuore stesso nella fede di ogni cristiano.
Mons. Accrocca ha sottolineato:” la  sua esperienza è  stata molto forte. Chi ha creduto intensamente e fortemente nella resurrezione e che ha visto in lui il modo di esercitare la sua resilienza e la sua lotta contro la malattia che lo aveva aggredito. E proprio la sua capacità di resistere in nome della fede e il suo credere nella resurrezione gli hai consentito di andare avanti senza impedirgli mai di continuare a programmare iniziative fino all’ultimo giorno”.
Poi ha aggiunto. “Fosse capitato a me quanto è capitato a lui,  forse morivo due anni prima di lui. Ma lui aveva dalla sua una determinazione ed una capacità di lotta senza pari. Mesi fa lo cercai e lui stava combattendo appunto contro la malattia,  e io mi domandai cosa mai avrebbe fatto un altro al posto suo e mi risposi che quest’altro avrebbe ceduto le armi sin da subito. Lui non lo ha fatto. Si è chiuso poi nel riserbo e nell’ intimità dopo che non ormai c’era più nulla da fare. Ora può leggere tutta l’esistenza, ora è nella pace di Dio, ora è davanti a Lui”.
Infine Mons. Accrocca ha detto: “L’esempio di don Pasquale possa aiutare noi tutti a credere nella resurrezione. Questa sia un’occasione per crescere nella fede nella carità. Possa ora don Pasquale dal cielo aiutarci ancora di più”.
Il pomeriggio è stato arricchito anche dal coro  Maranatha diretta dal maestro Antonello Luongo. Suggestive e commovente i brani eseguiti dal coro questo pomeriggio.  
 Al termine dell’ultimo saluto nella sua parrocchia, mons. Mainolfi è tornato nella sua c Cervinara.