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Ci sono sere in cui, lo ammetto (gli psicologi infantili non me ne vogliano) che faccio ricorso “all’uomo nero” per convincere mio figlio a restare nel letto e permettermi di dormire. Sono cresciuto anch’io con questa paura fin quando non ne ho visto uno, davvero, e mi son detto, senza retorica alcuna, che effettivamente non mi sembrava tanto diverso da noi se non per il colore. Che poi cosa sarà mai un colore!

Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini (gli psicologi per l’età adulta non me vorranno) probabilmente questa paura non l’ha ancora superata. Peccato per lui. Il problema è che questa paura la sta incutendo anche negli altri, si inizia a respirare già sui barconi, si avverte l’odore dal Mediterraneo, la si sente in maniera oggettiva nel nostro Paese.

Talmente tanta paura da decidere di rispedirli indietro, di demonizzarli, di lasciare l’uomo nero in mezzo al mare (anche se è piccolo e indifeso). E’ pur sempre un uomo nero. Ma mai mi sarei aspettato di vivere questa paura sulla mia pelle (bianca, si intende). Pochi giorni abbiamo infatti inviato una nostra troupe a seguire la santa visita del Ministro Salvini a Pietrelcina. Un passaggio tra gli applausi, i “salvaci tu” o “forza capitano” detto, in fondo, dalle stesse persone che pochi anni fa lo contestavano quando diceva nel 2014 che i meridionali e gli africani erano persone senza la cultura del lavoro. Che erano parassiti pronti a campare sulle spalle della gente del nord. E in mezzo a questa apoteosi (inspiegabile) un ragazzo di colore, intercettato dai nostri microfoni, ha detto la sua sulla politica di Salvini, contrario naturalmente alla sua forma di pensiero. Una voce fuori dal coro, l’unica, rispetto a tutte le altre che avevamo inserito in quel servizio. Ringraziamo il Ministro Salvini che ha condiviso il nostro servizio sui suoi profili social per documentare la sua visita nel Sannio. Lo ringraziamo, meno, per aver tagliato tra quelle voci, proprio quella dell’uomo nero. L’unica contraria e quindi per lui corretto tagliarla.

Diamo atto della capacità di comunicazione, della bravura nel far arrivare il proprio messaggio, qualsiasi esso sia, alla gente, al popolo soprattutto. Popolo nel senso meno positivo del termine. Ma avere cosi paura dell’uomo nero, al punto da doverlo tagliare, è roba da bambini. Intanto, lo ammetto, ho imparato la lezione: da stasera non incuterò più nessun timore nei confronti di mio figlio con esempi di colore.

Antonio Frascadore

 

Qui il link col video integrale