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Les jeux sont faits. Sono scaduti ieri i termini per la presentazione delle domande di partecipazione al bando emanato dalla Provincia di Benevento per la nomina del nuovo amministratore unico Samte. Dopo le dimissioni di Domenico De Gregorio, che era a sua volta succeduto al dimissionario Fabio Solano, sei le candidature protocollate agli uffici della Rocca. E tra queste, stando a quanto trapelato da piazza Castello, ci sarebbe anche quella di Erminia Mazzoni. La politica beneventana, avvocato specializzato in diritto della Comunità Europea, forte di un curriculum istituzionale di tutto rispetto, si propone dunque per la guida della società provinciale – dove ad attenderla ci sarebbero più oneri che onori – impegnata nel settore rifiuti. Della partita, poi, sarebbe anche Elisabetta Cotugno, responsabile campana dell’Ente Nazionale del Microcredito, personalità peraltro vicina all’ex europarlamentare del Pdl. Beneventana anche Tiziana Polcino, commercialista e in passato revisore dei conti della fondazione Benevento Città Spettacolo.

I favori del pronostico, però, sono tutti per Carmine Agostinelli, economista e  sindaco di San Bartolomeo in Galdo. Dal Taburno, invece, giunge la candidatura del segretario generale della Comunità Montana Gennaro Pezone.

E ancora, tra i curriculum ora all’attenzione di Di Maria c’è anche quello di Raphael Rossi. Non un profilo qualsiasi quello del 45enne nato a Vibo Valentia ma residente a Torino. Per intenderci: nei giorni scorsi il suo nome era considerato in pole position per la presidenza di AmaRoma, la società che gestisce il settore rifiuti nella Capitale. Non se n’è fatto più nulla solo per una questione di incompatibilità tra l’incarico di amministratore delegato di società pubblica nel Lazio e  il suo ruolo di amministratore unico della Formia Rifiuti Zero.

Tecnico della materia, il nome di Rossi balzò agli onori della cronaca per aver denunciato, quando era vicepresidente dell’azienda pubblica di Torino – impegnata sempre nel campo rifiuti – un tentativo di corruzione nei suoi confronti portato avanti dal presidente (poi arrestato). Ha lavorato anche in altri capoluoghi importanti come Bari e la stessa Napoli, per citarne alcuni. La sua candidatura, evidentemente inattesa, potrebbe sovvertire ora tutte le previsioni della vigilia.