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Benevento – La questione Samte approda a Palazzo Madama grazie all’interrogazione presentata dalla senatrice Sandra Lonardo (Forza Italia) al vice premier Luigi Di Maio. Di seguito il testo completo:

“LONARDO – Ministro del lavoro e delle politiche sociali

Premesso che:

la SAMTE – Sannio Ambiente e Territorio – è una società interamente partecipata dalla Provincia di Benevento delegata all’attività di gestione dei rifiuti urbani;
a causa dell’incendio che si è sviluppato nella giornata del 23 agosto 2018 nella sede dello Stir di Casalduni (BN), la società SAMTE ha presentato in data 05 settembre 2018 una richiesta di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria per un periodo di 13 settimane a partire dal 23 agosto 2018 e fino al 17 novembre 2018 per una punta massima di 43 dipendenti su un organico di 54;
in data 26 novembre 2018, la predetta società ha presentato una richiesta di proroga della stessa procedura per un periodo di ulteriori 13 settimane, a partire dal 19 novembre 2018 e fino al 16 febbraio 2019 per la stessa unità operativa;
con i decreti n.11050058483 del 21.11.2018 e n.110050058810 del 01.02.2019 le richieste di CIGO sono state approvate della sede INPS di Benevento;
in data 25 febbraio 2019, a causa di una forte diminuzione di fatturato, determinata dal fermo dello stabilimento di Casalduni per le conseguenze dell’incendio, l’azienda si è vista costretta a richiedere una procedura CIGO per carenze di commesse, per l’intero organico aziendale, composto da 53 dipendenti, a partire dal 18 febbraio 2019 e fino a tutto il 18 maggio 2019;
tale procedura è in attesa di approvazione da parte delle sede INPS di Benevento; in data 31 maggio 2019, persistendo lo stato di crisi aziendale, (determinato dal fermo dello stabilimento di Casalduni per le conseguenze dell’incendio), l’azienda si è vista costretta a richiedere una proroga della procedura CIGO continuando ad interessare l’intero organico aziendale, composto da 52 dipendenti a partire dal 20 maggio 2019 e fino a tutto il 17 agosto 2019;
tale procedura è in attesa di approvazione da parte delle sede INPS di Benevento;
alla data odierna, una parte dello stabilimento dello Stir di Casalduni, già dissequestrata in ottobre scorso, è oggetto di sola vigilanza antincendio a seguito delle prescrizioni dei Vigili del fuoco, ma ancora non viene svolto l’intero ciclo lavorativo previsto per l’impianto, cioè l’attivazione di lavorazione e smaltimento dei rifiuti sversati;

l’azienda Samte Srl a causa di tale inattività del principale impianto, ha purtroppo visto il suo fatturato decrescere notevolmente e il bilancio relativo all’anno 2018 ha presentato una notevole perdita;
stante la situazione di inattività della lavorazione dei rifiuti e, quindi, di diminuzione notevole di fatturato che da mesi investe l’azienda, si è creata una crisi di liquidità e finanziaria, a causa della quale la SAMTE non può far fronte agli impegni assunti nei confronti di tutto l’organico aziendale;
la società, infatti, non riesce ad oggi a garantire l’impiego completo di tutta la forza lavoro per svolgere l’intero orario lavorativo previsto dal contratto applicato e, al fine di salvaguardare l’intera struttura aziendale e non disperdere l’intero organico aziendale nella procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria;
la SAMTE s.r.l. ha programmato di intraprendere, insieme alla Province di Benevento, che ne detiene il 100% del capitale sociale, a breve, investimenti che prevedono anche un progetto di diversificazione dello Stir, e che avranno inizio non appena saranno terminate le perizie dei consulenti tecnici della procura della Repubblica vi saranno le coperture finanziarie da parte della Provincia di Benevento;
la SAMTE ha predisposto un piano industriale di rilancio dell’azienda, approvato dal Socio Unico, Provincia di Benevento , che prevede l’ampliamento e la diversificazione delle attuali lavorazioni, al fine di rispondere all’esigenza di lavorazione di più categorie di rifiuti , soddisfacendo l’esigenza del territorio provinciale e regionale;
è intenzione della SAMTE adibire l’impianto alla lavorazione e allo smaltimento delle
ecoballe “parcheggiate”;
da decenni nel territorio regionale;
se non viene prorogata la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria scatterà il
licenziamento immediato di oltre 30 unità operative, si chiede di sapere:

se il ministro interrogato intenda intervenire sulla questione;
quale soluzione in particolare ritenga di attivare affinché questi lavoratori non vengano licenziati”.