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Benevento – Altra tappa di una lunga giornata di manifestazioni e incontri per i lavoratori della Samte e i sindacalisti che li rappresentano. Nel pomeriggio si è svolto l’annunciata riunione presieduta dal Prefetto Francesco Cappetta presso il Palazzo del Governo. Erano presenti, oltre ai sindacalisti e a una delegazione di lavoratori, anche il Presidente della Provincia Antonio Di Maria, che della Samte è il solo proprietario, e l’Amministratore unico della Società Carmine Agostinelli. Al centro della discussione, ovviamente, la vertenza aperta dai dipendenti ormai sull’orlo del licenziamento. La discussione però è stata condizionata dalla presa di posizione di stamani del Sindaco Clemente Mastella che, come abbiamo già riportato, ha aperto al distacco temporaneo  sia pure per solo 6 mesi, di 8 lavoratori presso l’Asia a partire dal prossimo mese di novembre. Mastella aveva peraltro comunicato di essersi messo in opera per ottenere un analogo contratto presso altre città e per ora ha ottenuto un via libera di massima da Avellino per altri 8 lavoratori, mentre si attendono altre adesioni. Nella riunione in Prefettura, Di Maria e Agostinelli hanno riproposto la propria soluzione dei contratti di solidarietà che però i lavoratori e i sindacalisti hanno ancora una volta respinto, tanto più dopo le aperture del Sindaco del capoluogo. Di Maria ha sottolineato: “Applichiamo questi contratti di solidarietà fino a quando non riaprirà lo Stir”.

Su questo tema, l’inquilino della Rocca ha confermato: “Stiamo andando come  da cronoprogramma.  Lo riapriremo a gennaio. I lavori sono già iniziati. L’impianto non  può più restare fermo”.  

In sostanza si è rinviata la discussione a venerdì prossimo allorché Mastella farà conoscere i risultati dei suoi sondaggi. Al termine della riunione Di Maria ha respinto gli attacchi del Partito Democratico ed in particolare del consigliere provinciale Ruggiero che ha imputato all’attuale maggioranza di centrodestra di aver fatto fallire la Samte non pagando per anni la tariffa rifiuti e, proprio in questi giorni, proponendo ricorsi alla tariffa stabilita dallo stesso Di Maria con le decisioni, tra gli atri, del Sindaco di Limatola che è anche vicepresidente della Provincia. Di Maria ha rigettato le accuse e ha ricordato che negli anni di governo del Pd alla Rocca non è mai stata intrapreso un dialogo istituzionale con la Regione governata dal Presidente. Di Maria ha invece ha ricordato che proprio lui, dal novembre scorso, come Presidente, ha costituito un Tavolo istituzionale di concertazione che ha portato già ad alcuni risultati positivi. “Hanno occupato i tavoli dei consigli provinciali per molto tempo, io ho portato la discussone sulle discariche post mortem in Regione. Il sottoscritto ha avuto anche un incontro serrato con la Regione e con l’assessore Bonavitacola. Noi il risultato lo porteremo a casa. Il fallimento del Pd è certificato ed è un dato indiscutibile come un’azienda in liquidazione. Nel 2016 l’Azienda chiuse un concordato con oltre 20 milioni di euro di debiti, e nel 2017 una perdita di oltre 3 milioni di euro. Tutto questo si chiama fallimento”.