- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – “Sono De Luca Mario e sono stato legato 14 ore davanti alla porta delle Samte. Oggi ci hanno preso nuovamente per fessi non rispettando ciò che ci avevano promesso nel concordato. A me e soltanto a me, lo dichiaro pubblicamente, dopo la protesta mi hanno accreditato il salario di agosto mentre ai miei colleghi ancora nulla”.

Sono le parole pronunciate a cuore aperto, questo pomeriggio, dal dipendente Samte che il 16 ottobre (LEGGI QUI) aveva protestato dinanzi la sede dell’azienda di via Mazzoni, minacciando di darsi fuoco se non avessero erogato gli stipendi arretrati a tutti i lavoratori. I dipendenti, infatti, attendono i bonifici per il 28 ottobre mentre da domani saranno attivi i licenziamenti. Oggi un nuovo capitolo di una vicenda: una protesta infuocata negli uffici dell’azienda che ha visto anche l’intervento della Polizia per contenere la giusta rabbia dei lavoratori.

Il tutto scaturito dall’arrivo dei curatori fallimentari dell’azienda pronti a far firmare le carte del concordato relativo alle spettanze arretrate del 2016. La protesta è scattata quando i lavoratori si sono accorti che all’interno dei documenti sono segnate solo le alcune spettanze. “Questa mattina – spiega un altro lavoratore Samteci avevano chiamato per firmare le carte relative al pagamento delle spettanze del concordato che avanzavamo dal 2016, dove erano state disposte per noi due somme: una di aprile 2016 e l’altra relativa alle 10 rate di tredicesima e 4 di quattordicesima. Erroneamente il Tribunale Fallimentare di Benevento o chi per esso non ha inserito nel concordato proprio le 13esime e 14esime”.

I curatori fallimentari sono venuti in azienda credendo di prenderci per allocchi, hanno pensato di raggirarci facendoci firmare solo per la somma rimasta. Ci hanno preso per i fondelli, un comportamento insensato. Dobbiamo avere paura dei raggiri anche da parte di chi dovrebbe far rispettare i nostri diritti, e cioè dello Stato. Noi non firmiamo  – conclude il dipendente Samteanche se siamo con l’acqua alla gola; prendere per fessi così i lavoratori della Samte è uno scandalo. Le istituzioni sono entrate e poi scappate”.

Ieri era prevista una riunione a Napoli, poi rinviata a domani mercoledì 23 ottobre, presso Palazzo Santa Lucia, per cercare una soluzione insieme all’assessore regionale all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola.

Domani andremo a Napoli ma non sappiamo cosa succederà. Per ora non firmiamo niente”.

A chiudere la giornata ancora le parole di Mario De Luca: “Dopo l’accredito dello stipendio solo al sottoscritto, non mi sono sentito forte ma doppiamente offeso. Ho dovuto dirlo ai miei colleghi; allora qui per avere i soldi dobbiamo davvero minacciare il tutti suicidio?”.