Mattinata tesa quella di ieri presso la sede del municipio di San Giorgio la Molara. Intorno alle ore 10:00, un folto gruppo di mamme e papà, si è radunato davanti al Comune per chiedere un confronto diretto con il sindaco, dopo una comunicazione ricevuta venerdì scorso che ha generato forte sconcerto tra i genitori degli alunni delle classi prime della scuola secondaria di primo grado. La nota, recapitata il 26 settembre, informava che non sarebbe stata più garantita la corsa di ritorno del servizio di trasporto scolastico per quelle classi, 1^A e 1^ B, a partire già da lunedì 29. L’unica opzione disponibile restava la corsa di andata, al costo di 25 euro mensili. Una decisione improvvisa che ha colto alla sprovvista molte famiglie, costrette a riorganizzare i propri impegni quotidiani per andare a prendere i figli a scuola.
Il gruppo consiliare “Terre di Lavoro”, già contattato da diversi genitori nella giornata di sabato, aveva espresso pubblicamente il proprio sostegno alle famiglie attraverso una nota stampa diffusa nel fine settimana. Ragion per cui il capogruppo del movimento ha accompagnato i genitori all’incontro con il sindaco. Durante l’incontro, che si è svolto nella stanza del primo cittadino con circa una ventina di persone presenti – molte delle quali costrette a restare in piedi per mancanza di sedie – il clima si è subito fatto acceso. I genitori hanno espresso con fermezza il proprio disappunto per la decisione e per le modalità con cui è stata comunicata, a loro avviso troppo repentina e senza preavviso adeguato.
Il sindaco, di fronte all’insistenza dei presenti, ha coinvolto la dipendente comunale responsabile della gestione del servizio trasporto, per illustrare le ragioni alla base della scelta. Secondo quanto dichiarato, il taglio sarebbe stato dettato esclusivamente da motivi economici, con un impatto stimato di circa 50.000 euro annui per garantire il solo rientro pomeridiano delle classi prime. Ma le spiegazioni non hanno convinto i genitori: “Se per garantire le corse giornaliere previste con l’utilizzo di 6 pulmini si spende una cifra complessiva di 150.000 euro all’anno – ha osservato un genitore – com’è possibile che una sola corsa di ritorno per soli tre giorni a settimana, pesi per oltre 50.000 euro?”
Il trasporto scolastico è considerato un servizio essenziale che i comuni devono garantire per legge per la scuola dell’obbligo in quanto servizio prioritario per il supporto del diritto allo studio. Non è possibile stabilire arbitrariamente a chi garantirlo ed a chi no ed è ancor più grave quando si è in presenza di un’altra classe, la 3^A, che aveva già optato per il tempo ordinario due anni prima (senza il servizio mensa ed il prolungamento d’orario) che ha sempre usufruito e usufruisce anche quest’anno del trasporto scolastico uscendo allo stesso orario delle classi prime.
Sembra una punizione per chi non ha optato per l’orario prolungato, forse l’Amministrazione deve chiedersi anche il perché, guardandosi un po’ indietro e ripercorrendo le vicissitudini di questi ultimi tre o quattro anni! Il confronto ha assunto toni ancora più accesi quando il capogruppo di Terre di Lavoro ha chiesto di intervenire. Il sindaco ha tentato più volte di impedirgli di parlare, dichiarando che non aveva diritto a partecipare all’incontro e intimandogli di lasciare la stanza. Di fronte al rifiuto del consigliere comunale, che ha ribadito di essere stato invitato dagli stessi genitori, la discussione ha degenerato in un vero e proprio scontro verbale.
A un certo punto, il sindaco ha chiesto l’intervento dei vigili urbani comunali per far allontanare il capogruppo dalla stanza, suscitando ulteriore indignazione tra i presenti. L’incontro si è concluso senza una soluzione definitiva, lasciando nei genitori la frustrazione per un problema che impatta direttamente sull’organizzazione familiare quotidiana. Intanto, dal gruppo Terre di Lavoro si attendono nuove iniziative per riportare al centro dell’attenzione pubblica il tema del diritto allo studio e alla mobilità scolastica per tutti e resta lo sconforto a cui ci ha ormai abituato il Sindaco De Vizio che per ottenere un diritto o per rivendicare una cosa legittima bisogna scontrarsi con regole ed abitudini impostate esclusivamente da questa Amministrazione!