In un tempo in cui le aree interne rischiano di scomparire dalle mappe dello sviluppo, San Marco dei Cavoti rilancia con un’iniziativa coraggiosa: nasce “I Dialoghi del Laboratorio”, rassegna di incontri organizzata dall’associazione Laboratorio socio-culturale Sammarco e che punta a ridare voce e visione al ‘cuore dimenticato’ del Paese.
Il primo evento, in programma mercoledì 11 settembre alle ore 18.30 nella Sala Consiliare del Comune, si intitola: “Quali politiche future per l’Alto Sannio beneventano”. Al centro della serata, un confronto serrato tra istituzioni locali, studenti e un protagonista della scena politica nazionale: Giuseppe De Mita, segretario di Base Popolare, che dialogherà con i sindaci del territorio, il Forum dei Giovani e i ragazzi del liceo locale.
L’obiettivo è ambizioso: trasformare il disagio delle aree interne in una piattaforma di idee, proposte e azioni concrete. Non un lamento nostalgico, ma una chiamata all’impegno collettivo, dal basso, per rimettere al centro territori che troppo spesso vengono lasciati ai margini.
Non a caso, il format scelto per l’incontro rompe gli schemi tradizionali: non una conferenza, ma un dialogo vero, dove a fare le domande saranno proprio coloro che vivono ogni giorno il territorio.
“Altro che arrendersi al dignitoso declino previsto dall’obiettivo 4 del documento SNAI 2025 ‘accompagnamento socialmente dignitoso’ fino all’eutanasia demografica” spiega Stefano Stisi, presidente dell’associazione Laboratorio socio-culturale Sammarco. “Anche noi, invece, come forse fanno o faranno tutte le associazioni culturali e sociali delle aree interne, siamo pronti a rispondere con proposte in un autogoverno fatto di idee e di azioni dettate da perseveranza e tenacia”.
La rassegna proseguirà nei mesi successivi con altri tre appuntamenti tematici, pensati per affrontare alcune delle grandi sfide che attendono le comunità dell’Appennino meridionale: ad ottobre il tema “Le energie rinnovabili per lo sviluppo delle comunità – oltre l’eolico”; a novembre “Necessità e diritto alla salute: il difficile connubio nelle aree interne”; a dicembre “Potenzialità del territorio e sviluppo economico in assenza di interventi
dello Stato”.
Ma oltre gli appuntamenti in calendario, c’è una visione che guida il Laboratorio: un’idea diversa di ricchezza, che non si misura in PIL ma in qualità della vita, in legami sociali, in senso di appartenenza. “Non saranno il nostro Governo o l’Europa a definire se dovranno sopravvivere solo i ricchi o anche i poveri, perché il concetto di ricchezza e povertà – conclude Stisi – non si basa certo sul solo benessere economico.
Dovremmo ricordare le parole profetiche di Robert Kennedy, che nel 1968 già denunciava i limiti del Prodotto Interno Lordo come misura del progresso umano. Il PIL – diceva – misura tutto, tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta.”
Con “I Dialoghi del Laboratorio”, San Marco dei Cavoti lancia così una sfida culturale e politica: rimettere le persone, i paesi e i territori al centro del discorso pubblico. E lo fa partendo da dove è più difficile, ma anche più urgente: dalla periferia.