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Benevento – Una lunga e sfolgorante carriera ripercorsa a Piazza Roma, ricordandone le varie tappe: gli inizi, i successi e gli episodi della vita privata. Il BCT e la città di Benevento hanno avuto il piacere e l’onore di ospitare ieri sera la grandezza di Stefania Sandrelli. Intervistata da Martina Riva, giornalista di Sky Tg24, l’attrice è stata la protagonista della seconda serata della kermesse organizzata dal direttore artistico Antonio Frascadore.

Momenti toccanti, soprattutto quando la Sandrelli ha deciso di raccontare un episodio personale, legato a una violenza privata subita in passato mentre era con il nuovo compagno, il regista  Giovanni Soldati. Dopo un’intera giornata trascorsa al mare a Ostia insieme ad amici, l’attrice, rimasta sola col fidanzato della sua amica del cuore, fu soggetta di pesanti avances. Il suo rifiuto fece scattare la furia dell’uomo che iniziò a picchiarla con forza. Nonostante le botte prese, la Sandrelli decise di non sporgere denuncia alle forze dell’ordine. Il motivo della clamorosa scelta era dettato dall’amicizia che la legava alla fidanzata dell’autore del vile gesto.

Un fatto increscioso, non legato però alla sua professione, come invece spesso si sente parlare nell’ultimo periodo per i fatti e le vicende che ci arrivano dal mondo finto-dorato di Hollywood. “Non nascondo che dopo le ultime notizie apparse sui media nazionali, ho parlato a lungo a mia figlia (Amanda Sandrelli, ndr) per capire se fosse successo qualcosa“, ha confessato l’attrice, “mi ha assicurato che non ha mai subito nessuna molestia. Sui set che ho frequentato ci sono stati sicuramente apprezzamenti, anche corteggiamenti, ma nessuno si è mai spinto oltre”.

Voltata pagina, l’intervista è scivolata su temi più piacevoli. Il racconto degli inizi, partendo dal primo film girato con il mitico Marcello Mastroianni: “Divorzio all’italiana“. Un successo arrivato in maniera inaspettata: “Passò un fotografo in Versilia e i suoi scatti, non so come, finirono a Pietro Germi, che cercava una ragazza per il film. Ho pensato che papà sarebbe stato d’accordo, diceva sempre: ‘Quella bimba lì è un’attrice’. Così nel ’61 andai a Roma e mentre Germi rifletteva girai altri due film: “Gioventù di notte” e “Il federale”. Il regista, neanche a dirlo, si arrabbiò moltissimo”.

Smaltita la rabbia, la Sandrelli e Germi lavorarono insieme a cavallo dei primi anni ’60, dando vita a pellicole come “Divorzio all’italiana”, per l’appunto, e “Sedotta e abbandonata”. La strada verso il successo, a neppure 20 anni, era stata spianta. “Il Cinema è stato per me un gioco impegnato, è stato un sogno che si è avverato. Non ho mai saputo giudicarmi davvero e calcolare niente, sono tutta istinto. Un istinto bestiale. Sono consapevole dell’unicità della mia carriera, ma ho sempre rifiutato di considerarmi unica. Non ho mai voluto trasmettere la mia bravura e la bellezza”.

Poco più che maggiorenne, la Sandrelli ha avuto il piacere e l’onore di calcare il set al fianco di Mastroianni, ma un ruolo decisivo nella sua formazione lo ha avuto un altro grande attore. Era impossibile innamorarsi, ero troppo piccola rispetto a personaggi come Marcello o Ugo Tognazzi. Quest’ultimo era meraviglioso con la sua leggerezza, la sua flemma romana. E’ stato un uomo particolare, una sorta di padre di famiglia e uno straordinario conoscitore sul set” .

Premiata al termine della serata dal sindaco Clemente Mastella, il quale l’ha invitata a tornare a Benevento, casomai nelle vesti di regista, la Sandrelli non si è sottratta a un passaggio sul cinema ‘spinto’. “Le scene erotiche non sono facili da girare, quando incroci lo sguardo degli operai o dei cameraman diventa complicato”, ha chiosato in riferimento all’esperienza con il regista Tinto Brass