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Benevento – L’esplosione del Covid ha portato alla luce diverse problematiche in tema di medicina del territorio, una grossa differenziazione tra il Nord e il Sud. Ecco perchè, con l’inizio della pandemia, l’aspetto sanità ha ripreso nuovamente importanza in tema di fondi da individuare e destinare alle aree che ne avevano maggiormente bisogno, una soluzione utile per cercare di riportare le strutture ad una capacità ricettiva e risolutiva elevata.

L’incontro di questa mattina, a Palazzo Paolo V, è servito proprio a questo, a capire l’importanza del Pnrr che ha destinato tanti soldi al Sud con l’idea di di una ristrutturazione che potesse essere più smart e congeniale. Incontro al quale hanno preso parte il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, il presidente della Provincia Di Maria e il direttore dell’Asl Volpe. Invitati anche i sindaci dei comuni sanniti ma, oggettivamente, la risposta è stata abbastanza deludente. In pochi si sono presentati per capire cosa è previsto per il futuro dei propri territori.

“Il covid – così ha cominciato il sindaco Mastella – ha portato alla luce un problema legato alla medicina del territorio, cosa che il Pnrr sta aiutando a risolvere. Per quanto riguarda il Sannio, la mia idea, che poi dovrà essere valutata dal direttore Volpe, è quella di individuare sette aree nelle quali inserire questi ospedali di comunità, seguendo la geografia del territorio. Sarà importante mettere d’accordo i sindaci, questi soldi devono essere spesi entro il 2026″.

L’occasione è stata anche buona per parlare dei vaccini e di quanto sia importante raggiungere i giovani che, in questo momento, sono quelli più esposti.

“Bisogna fare sempre attenzione e bisogna vaccinarsi per evitare di avere numeri crescenti ad agosto e in autunno. E’ importante raggiungere i giovani, anche perchè ci si prepara al ritorno in classe in presenza. Ecco perchè è prioritario concludere anche col personale scolastico come con i sanitari. E’ impensabile che un medico, uno che ha rapporto con le persone, decida di non vaccinarsi”.

Dopo gli elogi del Presidente Di Maria per il lavoro svolto nel Sannio, è stata la volta del direttore dell’Asl Volpe che ha toccato diversi aspetti legati al Piano in arrivo.

“Come Azienda Sanitaria abbiamo fatto tantissimo, e stiamo lavorando tantissimo. Abbiamo dialogato coi sindaci e questa è stata la nostra carta vincente, quella che ci è servita per trovare il bandolo della matassa, specie nella prima parte della pandemia. Con calma e con una grande sinergia ci siamo riusciti. Abbiamo lavorato con tutti, sul piano vaccinale, e per questo abbiamo ricevuto i complimenti perchè il ‘modello Benevento’ è piaciuto tantissimo. Un lavoro coi sindaci che ha portato i suoi frutti, come quello con Confindustria che ci ha permesso di completare tutte le aziende e lo stesso è stato fatto con le cantine per mettere in sicurezza anche il comparto agricolo. Ad oggi abbiamo dati che ci fanno stare sereni, abbuiamo vaccinato il 77% della popolazione vaccinabile e il 65% di questi con doppia dose. Per la fine di luglio puntiamo a portare questa percentuale al 70% e abbiamo scelto questa come data perchè dal 30 luglio la struttura di via Minghetti chiude. Ciò che ci siamo prefissati oggi è di arrivare ai giovani. Dai 50 anni in sù siamo soddisfatti con un ottimo 90%, serve arrivare agli under50 e a quelli ancora più piccoli con l’idea di convincere anche i genitori sull’importanza del vaccino. Colgo anche l’occasione per ricordare a tutti che i nostri centri sono aperti e senza prenotazione e se qualche comune riesce ad organizzare qualcosa, saremo noi a raggiungerli. Infine, puntiamo ad anticipare le seconde dosi di AstraZeneca per permettere a tutti di poter fare le ferie senza preoccupazioni. L’unico dispiacere è legato allo screening oncologico che partirà il 20 settembre: pensavo di avere un’adesione totale da parte dei comuni e invece, ad oggi, solo in 19, su 78, hanno risposto positivamente”.

Un modello vincente che, adesso, avrà i fondi necessari per arrivare a creare una sanità più vicina al paziente.

L’Italia finalmente si è accorta che esiste il territorio. Questi fondi del Pnrr ridanno giustizia dopo anni di aree poco tutelate come questa, ora si deve pensare ai distretti sanitari e alla cura del paziente a domicilio. Saranno create anche delle Centrali Operative Territoriali che faranno da coordinamento per tutte le attività. Insomma, si deve pensare a una sanità diversa, capace di rispondere nel modo migliore alle esigenze del paziente”.