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Il borgo antico di San Lorenzo Maggiore si prepara a vivere come ogni anno la Passione del Signore che culminerà nel giorno del Venerdì Santo, il 19 aprile con la processione dei Battenti. Il rito penitenziale unisce l’intera comunità che vi partecipa religiosamente e trasmette anche a pellegrini e spettatori silenzio e profondo rispetto.
L’origine della penitenza è sicuramente medievale e si lega al culto di Gesù morto e della Madonna Addolorata che, fino agli anni ‘60 era collocata nella Chiesa di San Rocco nel centro storico, sede dell’antica Congregazione del Carmine avente il compito di predicare e istruire i fedeli alla penitenza. Sebbene il protocollo oggi sia cambiato, immutata è rimasta la vocazione alla penitenza non solo di colui che partecipa alla passione di Cristo flagellando il proprio corpo ma anche in ogni Laurentino che, cantando e pregando, accompagna la Vergine Addolorata all’incontro col figlio morto. I flagellanti, uomini e donne Laurentini ma provenienti anche da paesi vicini, indossano un camice bianco che richiama la purificazione, il volto è coperto da un cappuccio forato agli occhi che li rende irriconoscibili e la testa è circondata da una corona di lunghe spine che richiama quella di Cristo, ai fianchi portano un lungo cordone intrecciato che ricorda le funi con cui Cristo fu legato e flagellato; si percuotono con la disciplina, oggetto penitenziale dotato di piastrelle taglienti di ferro. Scalzi e con lento incedere percorrono le strade del paese che echeggia di canti e tintinnii di discipline. È il parroco Don Giovanni Pirtac che chiarisce il senso del rito:«La penitenza del Venerdì Santo è il culmine del cammino penitenziale che per il cristiano inizia il mercoledì delle ceneri e continua per tutta la Quaresima. La flagellazione poi è un gesto libero che il penitente sente di fare nel proprio intimo per unirsi e sentirsi più vicino a Cristo partecipando alle sue sofferenze». Spiega ancora il parroco:«Siamo lontani da un’ideologia medievale per cui con la flagellazione si espiano i peccati: il flagellante partecipa liberamente alle sofferenze di Gesù. I flagellanti qui a San Lorenzo Maggiore compiono un cammino di preparazione, prima di tutto vengono a chiedere il sacramento della confessione, partecipano alla Liturgia della Passione facendo la comunione e solo in seguito compiono la penitenza. Tutto questo in grande anonimato, perchè il flagellante è un cristiano, non un supereroe». Gli stessi fedeli in strada ripetono:«Questa è una penitenza! Oggi più che mai la preghiera e il silenzio sono densi. È un’emozione indescrivibile, soprattutto perché la mente va a chi non c’è più, a chi è stato flagellante, a chi ci ha trasmesso questa devozione». «Siamo venuti da spettatori, ce ne andiamo da cristiani», è stata questa la risposta di alcuni pellegrini venuti in questa occasione a San Lorenzo Maggiore commossi dall’atmosfera surreale che si crea ogni volta. Questo il programma per il prossimo 19 aprile a San Lorenzo Maggiore per vivere la Passione del Signore nel giorno di Venerdì Santo: ore 17:30 Azione Liturgica e adorazione della Croce in parrocchia. Ore 19:00 dalla chiesa del SS. Nome di Dio processione penitenziale con i battenti, Gesù morto e l’Addolorata.