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Benevento – La notizia aveva fatto già scalpore ma da questa sera c’è l’ufficialità, Sannio Falanghina è Città Europea del vino 2019. Il Sannio ha ricevuto il trofeo nell’Auditorium del complesso Sant’Agostino dalla delegazione portoghese che ha avuto questo prestigioso titolo nella scorsa edizione. Passa da Torre Vedras e Alenquer, alla cinque realtà sannite che hanno ottenuto questo premio e si tratta di Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata de Goti, Solopaca e Torrecuso, in rigoroso ordine alfabetico. Ma va a finire nelle mani dell’intero Sannio. Perchè tanti erano i sindaci che hanno preso parte all’evento. In cinque hanno lavorato in maniera caparbia, altri tredici si sono aggiunti ma è un intero territorio ad aver vinto una battaglia per cercare di far conoscere il proprio territorio ma soprattutto la propria eccellenza, il vino. E da oggi inizia il grande percorso che porterà alla promozione di un prodotto che inorgoglisce l’Italia ma, soprattutto, rende la Campania e il Sannio un punto di riferimento di assoluta eccellenza. Da oggi comincia una serie di eventi, una macchina organizzativa che si è messa in moto e che adesso deve trovare la sua marcia per viaggiare spedita. Tante cosa da fare, ma intanto il primo traguardo è stato tagliato.

In tanti hanno preso parte alla manifestazione. Non solo i sindaci interessati ma le più alte cariche civili e militari. Dal governatore della Campania De Luca che ha parlato di questo territorio e delle sue eccellenza (“in questo territorio la produzione vitivinicola è eccellente, ormai il Sannio è conosciuto in tutta Europa“), ma si è soffermato anche sulla questione trasporti e sanità, nonchè sulle elezioni provinciale, mandando anche stoccate al Movimento Cinque Stelle. C’era il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che ha dato il benvenuto ai colleghi portoghesi, con Sandra Lonardo, il prefetto di Benevento, Cappetta e il presidente della provincia Di Maria. Tanti politici di ogni schieramento, e tante forze dell’ordine a partire dal Questore Bellassai.

Ha fatto rumore, però, anche chi non c’era. L’assenza di Antonio Campese, presidente della Camera di Commercio, ente che ha sborsato gran parte dei fondi per realizzare l’evento, si è notata eccome. Una protesta, una presa di posizione nei confronti dei sindaci per una mancanza di organizzazione e la poca sintonia con tutte le persone che si sono prodigate per rendere il prodotto vino sannita l’eccellenza che è attualmente. Una frattura emersa nel giorno della festa, una frattura che ha fatto realmente rumore nell’Auditorium e che, si spera, possa essere ricomposta nel bene di un territorio che si avvia a vivere un anno importante e fatto di opportunità, ma che renda anche merito allo stesso Campese per quanto si è prodigato.