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Benevento – La strada per diventare un calciatore può essere lunga e tortuosa. A volte possono esserci imprevisti che possono apparire insormontabili. Quando però voglia e caparbietà di sposano a doti tecniche di un certo livello, per completare il giusto mix manca soltanto un pizzico di fiducia. Quella che hanno avuto lo scout Massimo Giorgione e l’agente Enrico Canoro decidendo di investire su Michael Manuzzi. Il classe 2006, originario di San Giorgio del Sannio, è stato messo alla porta dal Benevento due stagioni fa e il suo percorso di crescita sembrava destinato a interrompersi. Difensore, utilizzabile come braccetto di destra o come quinto in una difesa a tre o terzino in una difesa a quattro, Michael è ripartito dal Campobasso, dove lo scorso anno ha giocato con l’Under17 e dove si è preso cura di lui il tecnico Giovanni Piccirilli che gli ha cucito addosso il nuovo ruolo. La voglia di crederci non si è fatta scalfire dalla delusione del Benevento e questa estate, dopo aver svolto un lavoro extra e personalizzato nel Sannio con Alessandro Campanella, l’occasione giusta si è puntualmente presentata. Il 16enne sannita sembrava destinato al Bari, intenzionato a tesserarlo, ma quando mancava soltanto la fumata bianca c’è stato l’inserimento della Salernitana. E’ bastato un provino a Stefano Colantuono, responsabile del settore giovanile granata, per far cadere ogni sorta di dubbio e convincere l’allenatore romano a portare al cavalluccio marino il giovane Manuzzi