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San Salvatore Telesino (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del consigliere comunale di opposizione del Comune di San Salvatore Telesino, Ciro Abitabile

Avevamo chiesto di poter collaborare, di essere informati sulle attività di solidarietà adottate o da adottare, di poter fornire il nostro contributo nel fronteggiare l’emergenza epidemiologica.

Ci hanno digrignato i denti in faccia, quasi a voler cristallizzare questo status quo per poter fare da soli. Appunto. Da soli. Ed utilizzarlo come slogan. Come nelle più belle e spietate campagne elettorali, manca però una cosa. La sincerità e la chiarezza. O meglio, in questo caso, la serietà.

Hanno fatto a gara su quale quotidiano pubblicare per prima la notizia di voler rinunciare alle proprie indennità di carica per donarle alle famiglie bisognose. Li abbiamo richiamati, per ben due volte, ad un’assunzione di responsabilità. Una responsabilità che si son voluti prendere e l’hanno spiattellata al mondo ma che, nei fatti, è rimasta la solita chiacchiera romana.

Ci siamo appellati, sbagliando, alla serietà, che soprattutto esige il momento. Abbiamo chiesto, per rispetto di tutti i concittadini e degli impegni assunti nei loro confronti, che la Giunta deliberasse la rinuncia all’indennità, individuando così la somma ammontante e le modalità di contabilizzazione ed attestazione nel capitolo del redigendo bilancio 2020, così da metterle nella disponibilità immediata delle famiglie maggiormente in difficoltà.

Romano, abile stratega ma privo di spessore, aizza le polemiche, fomenta i nostri concittadini e ci descrive come sciacalli, mettendo in dubbio i nostri ideali e valori.

Il discorso è semplice. Perché la semplicità è chiarezza. Di contro, la polemica umorale e popolare, permette di naufragare dolcemente nei mari dell’ignoto, in quella zona grigia in cui tutto si dice e nulla si fa, ed al contempo tutto si fa e nulla si dice.

I nostri concittadini hanno il diritto di comprendere che non siamo noi a polemizzare o criticare, ma se l’amministrazione dice di contribuire rinunciando alle indennità deve farlo! Devono dar seguito alle parole, altrimenti restano titoli da giornale, quelli tanto amati e strappa applausi che inebriano i sensi, stordiscono e confondono le menti, sterilizzano l’intelletto e la capacità di riflettere.

Chiediamo solo serietà. Perché affrontare la crisi col contributo ministeriale di 35.061 € è importante, ma avere una potenza di fuoco comprensiva delle indennità ed ammontante a circa 90 mila € è tutt’altra storia. Le parole, le polemiche sono futili. Parlano i fatti, e soprattutto parlano i numeri. I dati sono ineluttabili, inevitabili e determinanti.