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Sant’Agata dei Goti (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del candidato sindaco a Sant’Agata dei Goti, Carmine Valentino. Di seguito il testo: 

“L’adesione al piano di riequilibrio-pre dissesto e, successivamente, il dissesto dell’ente sono spesso raccontati in maniera faziosa e distorta e ad arte si omette una parte dei nomi di chi, seppur responsabilmente, votò quegli atti ed oggi, inspiegabilmente, se ne vergogna. 

E’ una storia che non può conoscere il candidato Riccio, probabilmente non attento in quegli anni a quanto accadeva nel Comune di Sant’Agata de’ Goti, come non la possono conoscere quei ragazzi oggi candidati che in quegli anni probabilmente non pensavano alla politica ed alle vicende amministrative. Sarebbe opportuno che costoro approfondissero chiedere anche informazioni a chi, oggi candidato con loro, fu protagonista di quelle sedute. Chi come assessore, chi come consigliere di maggioranza e minoranza, tutti unanimemente condivisero le scelte e votarono per le procedure di riequilibrio prima, e di dissesto poi. 

Riccio dimostra di essere ben informato solo quando afferma che “l’Amministrazione Valentino è stata costretta a dichiarare il dissesto”. Siamo stati costretti, sì, perché nonostante una gestione accorta delle casse dell’ente, la decisione di non accendere nessun nuovo mutuo, ed il tentativo di scongiurare il dissesto aderendo al piano di riequilibrio finanziario, norma prevista dal Testo Unico degli Enti Locali ed operativa dal 2012, nulla si è potuto contro la drammatica situazione di indebitamento che ci è stata lasciata in eredità da chi ha amministrato fino al 2009. Ed allora, di chi è stata la colpa? Riccio può chiederlo a chi oggi si candida nella sua lista, dopo aver amministrato Sant’Agata per anni e dopo aver contratto, solo tra il 2006 ed il 2009 oltre 50 mutui, indebitando il nostro Comune anche per i numerosi contenziosi scaturiti da una non-gestione di importanti procedure come quelle per gli espropri per la realizzanda area Pip di Capitone , per finire alle numerose procedure di concorsi pubblici. 

La storia racconta che nel 2015, cinque dei sedici candidati della lista di Riccio, chi dai banchi della maggioranza, chi da quelli dell’opposizione, votarono a favore dell’Adesione al Piano di Riequilibrio. E successivamente votarono a favore anche dell’approvazione del Piano di Riequilibrio. Il 4 febbraio del 2019 il consiglio comunale dichiarava il dissesto finanziario dell’Ente. Votarono a favore con la maggioranza gli allora assessori Piccoli e Viscusi, oggi candidati con Riccio. Alfonso Ciervo, Domenico Iannotta ed Angelina Iannotta, invece, venendo meno alle loro responsabilità politiche, nonostante avessero già votato l’adesione il piano di riequilibrio, non si presentarono in aula.

Rivendico, a nome mio e della mia maggioranza, le scelte fatte con responsabilità e nel solo ed unico interesse dell’ente che amministravamo e dei cittadini di Sant’Agata, al fine di garantire continuità nell’erogazione dei servizi. Come sempre, nell’interesse di tutti. Nessuno escluso. Altri, oggi, rinnegano il proprio voto, forse nel tentativo di far dimenticare la loro storia politico-amministrativa. Ma i cittadini non dimenticano i voti espressi in consiglio comunale. Non dimenticano i mutui accesi per distruggere le fontane e costruire inutili e costose sedute. Non dimenticano la storia dei concorsi pubblici al Comune di Sant’Agata del 2009. I cittadini ancora una volta, il 20 e 21 settembre sapranno scegliere tra un’idea di futuro per Sant’Agata ed una proposta politica costruita, invece, esclusivamente contro qualcuno o qualcosa. Il 22 settembre Sant’Agata sarà Dei Goti. Nessuno escluso.

Su determinati argomenti ancora auspico un confronto pubblico con il candidato sindaco dell’altra lista o con chi vorrà farlo. Ed aggiungo, se tra i vari candidati della lista che si contrappone a noi non c’è chiarezza su temi di così grande rilevanza, forse per difetto di comunicazione anche tra loro, mi rendo disponibile a fornire dettagli documentati delle reali dinamiche di alcuni avvenimenti. Vedo, sul dissesto e su altre questioni, una grande confusione esternata via social, a volte con spot imbarazzanti per tutti i cittadini santagatesi, nessuno escluso, ricostruzioni parziali o faziose che chi ha avuto ruolo di responsabilità, anche di governo, non può permettersi, anche se oggi si schiera contro Dei Goti. Serietà e verità alla mano, constatando che come spesso accade, in modo anche non comprensibili, non potendo dare giustificazioni e scelte “improvvisate” o “pericolose sperimentazioni di cartello”, si diventa incoerenti e banali.”