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Sant’Angelo a Cupolo (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma dell’assessore al Bilancio e Tributi del comune di Sant’Angelo a Cupolo, Maria Grazia Micco.

Il Rendiconto 2021 riguarda un esercizio finanziario che solo in parte (due mesi) è stato gestito dall’attuale Amministrazione e che ancora risente degli squilibri registrati negli anni precedenti   che, purtroppo per i cittadini santangiolesi, graveranno ancora a lungo sulle casse comunali.

Il disavanzo di amministrazione scende a -613.600,30 euro, riducendosi notevolmente rispetto al disavanzo 2019 (-854.723,88 euro) e 2020 (-998.896,88 euro), entrambi testimonianza plastica della disattenzione della Giunta D’Orta-Zarro alla tematica della sana gestione finanziaria.

Queste ingenti risorse finanziarie   peseranno per 78.751,16 euro per i successivi 14 anni, per scendere ad 30.611,53 euro a partire dal 2026 e fino al 2045.

È bene evidenziare che il disavanzo registrato nel rendiconto 2019 da parte dell’assessore Zarro conteneva dati estremamente imprecisi e punitivi.

Tra gli altri, si segnala la mancata cancellazione di residui passivi (debiti) inesistenti per 101.490,98 euro, solo con riferimento a presunti interventi da realizzare al cimitero di Pastene, che non corrispondevano a nessun debito, pur venendo conservati, per anni e anni, nei consuntivi comunali. Questa inadempienza ha peggiorato la situazione finanziaria del Comune, in quanto ha creato un disavanzo maggiore di quello effettivo il cui ripiano ha privato i cittadini di risorse che, invece, avrebbero dovuto essere disponibili.

Va ricordata, tra i tanti, un’altra problematica finanziaria dell’Amministrazione D’Orta-Zarro negli anni in cui ha amministrato. In modo miope, infatti, è stato utilizzato il credito IVA risultante dalle dichiarazioni ante 2014 in un solo esercizio (il 2019), dilapidando un tesoretto di 79.846 euro, accumulato in tanti anni di gestione Iva, in un solo anno finanziario.

Occorre precisare che il risultato sarebbe stato migliore di circa 200.000 euro se non si fosse deciso di valutare in modo prudentissimo le entrate dal recupero tributi avviato a fine 2021, che, benché ridotte a monte del 70%, nella previsione inserita nel bilancio, sono state sottoposte all’ulteriore riduzione del 70%.

Un primo esempio di prudenza è registrato nella valutazione del FONDO CREDITI DUBBIA ESIGIBILITA’, per il quale è stato utilizzato il solo metodo previsto dalla normativa, calcolando il complemento delle riscossioni medie nel quinquennio precedente registrate sui singoli capitoli di bilancio.

In materia di Tributi, va evidenziato che a fine 2021  abbiamo avviato il recupero delle evasioni tributarie di IMU e Tasi 2016 (per la Tari era vigente un incarico ad Agenzia di Riscossione), e successivamente, a marzo 2022 si è stabilito di procedere all’affidamento diretto  sul MEPA, per l’acquisizione del servizio di supporto organizzativo e gestionale per la gestione dell’attività di recupero dell’evasione/elusione dei tributi principali IMU, TARI e TASI, limitatamente agli anni di imposta 2017/2018.

Il risultato ottenuto, con riferimento al solo 2016 è pari a:

IMU  2016           € 33.088,00; TASI 2016   € 15.618,00

Riguardo alle tariffe TARI (tassa sui rifiuti) occorre ricordare che in virtù del contributo statale COVID, riconosciuto a tutti i comuni, circa 50 mila euro furono utilizzati dalla precedente amministrazione per abbassare le aliquote, determinando uno sconto generalizzato sulla bolletta TARI. Un’ottima trovata elettorale, alla vigilia delle elezioni, che gli ex amministratori non hanno saputo neanche sfruttare, poiché tali bollette non furono mai inviate ai cittadini. Un’operazione che fummo costretti ad attivare subito dopo il nostro insediamento, con notevole ritardo.  Oggi non beneficiando di quel contributo non possiamo fare altro che ritornare alle vecchie aliquote, ossia le stesse dell’anno precedente, determinate dallo stesso consigliere Zarro (ex amministratore con delega in materia, nonché ex assessore al Bilancio) che oggi accusa in maniera strumentale e demagogica questa maggioranza di aver aumentato le aliquote.

Una rappresentazione dei fatti falsa, che non fa onore a chi ha amministrato per oltre 15 anni questo comune e che è smentita dagli atti: la TARI determinata nell’anno 2021 era di 575.106 euro, quella appena deliberata per il 2022 è di 576.362 euro. Una somma quasi identica, che abbiamo cercato di ripartire in maniera equa tra utenze domestiche e utenze commerciali, cercando di non far gravare eccessivamente su nessuna delle due categorie”.