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Arpaia (Bn) –  Da giugno 2018 Sapa, azienda campana nata dal cuore pensante della famiglia Affinita, modifica il suo status passando da S.r.l. a S.p.a., per affermare che si può ancora crescere all’estero, investendo nel sud Italia Dopo più di quarant’anni di attività, SAPA ha deciso di trasformarsi in una società per azioni. É successo qualche giorno fa, con grande orgoglio della famiglia Affinita tutta riunita insieme. É infatti tutto loro il merito, se una piccola attività artigianale si è trasformata nell’azienda che oggi rappresenta l’Italia nelle eccellenze del settore automotive a livello mondiale. È stato prima il sogno di Angelo Affinita e sua moglie Dora, poi la costanza dei tre figli Mariangela, Antonio e Giovanni a fare di SAPA uno dei fiori all’occhiello dell’industria campana.

Al momento, i proprietari delle quote rimangono loro stessi, ma non si può negare che si tratti di un balzo avanti nel futuro, un chiaro segnale di apertura e di volontà di sviluppo. Negli ultimi anni, infatti, SAPA è cresciuta notevolmente. Nel 2017 ha infatti registrato un aumento del numero dei suoi poli produttivi in Italia e in Europa, arrivando a sei stabilimenti che contano oltre 1000 impiegati.

Una crescita che ha attirato nuovi clienti, fra i quali compaiono brand esteri della portata di Volkswagen, Porsche, SEAT, Skoda e Audi, oltre ai marchi italiani già consolidati come l’intero gruppo FCA (Fiat, Alfa Romeo, Jeep, Ferrari, Maserati) e il gruppo CNH.

Il volume d’affari, pari 180 milioni di fatturato, testimonia la direzione che l’azienda sta percorrendo a testa alta. L’investimento di risorse umane e di fatturato è infatti un pilastro fondamentale per l’azienda, oltre alla ricerca alla quale SAPA dedica attenzione e fiducia, grazie soprattutto alla collaborazione con l’Università. Ma non solo.

Una delle peculiarità di SAPA è sicuramente quella di avere un reparto di ricerca interno, chiamato “Ingegneria dell’Innovazione”. Questo ha permesso all’azienda di distinguersi, ma soprattutto di fondare tutto il suo lavoro sulla sperimentazione diretta e sulla scoperta.

Il frutto principale di questa scelta è il Metodo One-Shot®, un’innovativa metodologia brevettata da SAPA per la produzione di componenti auto. Il Metodo One-Shot® è infatti il metodo più veloce al mondo, in grado di garantire le stesse perfromances di qualità ma con una riduzione dei costi, un alleggerimento dei componenti e una maggiore produttività.

Questo processo ha ottenuto numerosi riconoscimenti che avvalorano l’unicità di una azienda come SAPA nel panorama dell’automotive. Dopo essere giunti sul podio all’ “Innovation Award Autmative TPO Conference” a Detroit, nel maggio scorso Mariangela Affinita ha ritirato il “Premio Industria Felix” come migliore impresa femminile della regione Campania.

Da diverso tempo, infatti, SAPA ha adottato il bilancio certificato consolidato, strumento imprescindibile per la trasparenza dell’operato di un’azienda e per la sua successiva crescita.

Giovanni Affinita, Chief Sales Strategist e membro del Consiglio di Amministrazione di SAPA, durante un suo intervento, si è soffermato proprio su questo aspetto:

“A quarant’anni si diventa grandi. Siamo molto orgogliosi di poter dire che SAPA ha avuto una crescita importante, non soltanto per noi che ogni giorno dedichiamo la nostra vita a questa azienda, ma anche per il ruolo che oggi SAPA riveste. Grazie al Metodo One-Shot®, siamo passati dall’essere una piccola azienda, nata dal sogno di un uomo, mio padre, a divenire un punto di riferimento per il nostro territorio e nel panorama italiano dell’automotive. Ci sono voluti dedizione, impegno e sacrificio, ma oggi possiamo dire di essere sulla giusta strada. Un metodo così innovativo, pensato e realizzato totalmente dal nostro reparto di “Ingegneria dell’Innovazione” ci ha richiesto di investire, di sbagliare, cominciare daccapo. Oggi, però, è il metodo più veloce al mondo per produrre componenti auto. E noi ne siamo fieri. Non si può crescere da soli. Solo attraverso un percorso di fiducia e di trasparenza si può sognare in grande. Da qui la trasformazione dell’azienda in una società per azioni. Al momento le quote rimangono in mano ai 4 componenti del Consiglio di Amministrazione, con la possibilità di diversi sviluppi futuri”.