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Sassinoro (Bn) –  Non accennano affatto a placarsi gli animi intorno la vicenda che riguarda l’impianto di compostaggio che dovrà sorgere a breve nel Comune di Sassinoro, ex segheria.

È proprio questa mattina, 16 novembre, che è stato depositato, presso la Procura della Repubblica di Benevento, un esposto da parte di alcuni esponenti locali del Movimento Animalista (guidato a livello nazionale dalla deputata al Parlamento Michela Vittoria Brambilla), i quali hanno affidato il loro incarico agli avv.ti Davide D’Andrea, Dionisio Lombardi e Grazia Sparandeo.

Sotto la “lente di ingrandimento” del Movimento Animalista, diversi e significativi sono i dubbi sollevati circa l’ubicazione della costituenda struttura, la quale dovrà “ospitare” ingenti tonnellate di rifiuti annui, destinati al trattamento per il c.d. compost.

Una su tutti è l’area ove dovrà sorgere il predetto impianto, al di sotto della quale sussiste una faglia a rischio sismico 1, che a parere dell’INVG trattasi di zona ad altissimo rischio sismico.

Inoltre, considerato che esso impianto è situato ad una distanza di soli 280 metri c.a dai percorsi fluviali siti in loco, e quindi non nel rispetto del limite minimo previsto, e che il terreno della ex segheria di Sassinoro fungerebbe da acceleratore di liquidi essendo inclinato di 30°, nulla esclude che si possa avere un inquinamento degli stessi, provocato dai percolati e/o infiltrazioni di materiale promiscuo provenienti dalla predetta attività.

Il tutto, senza considerare la fondamentale circostanza che l’attività imprenditoriale sorgerà in un’area definita “corridoio ecologico”, al cui interno albergano vastissime varietà di specie animali e vegetali, protetti non solo a livello Nazionale ma anche Internazionale.

Pertanto, non è lontano immaginare cosa potrebbe accadere all’ambiente, e quali ingenti danni potrebbero aversi all’ecosistema, in presenza di una eventuale falla del sistema. In buona sostanza, evitare un disastro annunciato.