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Il consigliere comunale di Sassinoro, Lucio Di Sisto, commenta così l’ennesima presa in giro ai danni dei cittadini, ai quali era stato fatto credere che con l’ingresso nel Parco Nazionale del Matese si sarebbe potuto impedire l’assalto al territorio:

«Ci avevano rassicurato che l’adesione al Parco Nazionale del Matese fosse un sacrificio necessario per bloccare l’avanzata delle multinazionali impegnate nella produzione di energia da fonti rinnovabili.

E invece scopriamo che la Regione Campania, come ultimo atto del presidente De Luca, con delibera n. 640 del 18 settembre 2025, ha espresso parere favorevole all’Autorizzazione Unica per la realizzazione di un impianto di accumulo idroelettrico tramite pompaggio puro sul bacino di Campolattaro, da ubicare nei comuni di Campolattaro, Morcone e Pontelandolfo (BN), proposto dalla società REC S.r.l.
Insomma, il progetto sul Lago Spino per produrre energia idroelettrica, per De Luca: SI PUÒ FARE!

Un po’ come è accaduto a Sassinoro, quando l’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Cusano votò all’unanimità – con la sola eccezione del mio voto contrario – l’ingresso di tutto il territorio comunale nel Parco Nazionale del Matese, ritenendolo uno strumento di tutela per impedire l’installazione del sito di compostaggio. Alla fine ci siamo ritrovati con un territorio vincolato, i cinghiali ovunque – persino nel centro urbano – e la costante puzza di “monnezza” che quotidianamente fa da cornice al Parco del Matese.

A questo punto la domanda è d’obbligo: a cosa ci è servito entrare nel Parco Nazionale del Matese? Ad allevare cinghiali?
Un’ennesima presa in giro! Intanto, qui ci sentiamo vincolati persino quando dobbiamo respirare».