- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – Il ragazzo si è fatto uomo, ma soprattutto ha coronato il suo sogno, quello di diventare un calciatore. E tutto è iniziato a Benevento, nella stagione 2002/03 quando in una formazione Primavera imbottita di ’83 e ’84 figurava anche un 1987 voluto fortemente da Guido De Rosa. Quel ragazzo originario di Mugnano di Napoli ne ha fatta di strada da allora: Torino, Ancona, Livorno, Spezia, Bari, Latina e Spal. Tre campionati di serie A, undici di serie B e uno di C1 sulle spalle. Quel ragazzo si chiama Pasquale Schiattarella e la sua carriera non ha meravigliato nessuno, soprattutto chi lo ha conosciuto a soli 15 anni. Tornare a Benevento è quasi la chiusura di un cerchio. Dopo 17 anni il centrocampista ritrova il giallorosso e tanti amici, diversi compagni di avventura con i quali ha condiviso, anche solo per poco, gli inizi in giallorosso.

Di quella squadra, oltre ad Alessandro Bruno e Aniello Cutolo, faceva parte Luigi De Rosa, figlio di Guido e oggi titolare insieme al padre della scuola calcio Grippo. “Era un ragazzino allora ma con le idee già ben precise. Si allenava con umiltà ed era sempre rispettoso verso tutti. Aveva voglia di mettersi in mostra con noi più grandi perché il suo obiettivo era quello di arrivare in Serie A ed il tempo gli ha dato ragione“, ricorda De Rosa.

Ragazzo umile, si vedeva che aveva qualità indiscusse già all’epoca. Mi colpiva l’umiltà, lavorava in silenzio e fu sfortunato nel farsi male“, racconta invece Mauro Galliano, tra i difensori più apprezzati del calcio dilettantistico beneventano e reduce dal successo col Pesco Sannita, “si capiva che sarebbe stato di passaggio qui a Benevento per le potenzialità che mostrava, nonostante fosse un po’ esile. I risultati raggiunti, dal passaggio al Torino a oggi, parlano per lui“.

La giovane formazione giallorossa poteva contare anche sull’estro e la fantasia di Antonio Celato: Era più piccolo, visto che è del 1987, ma veniva già aggregato alla Primavera. Ricordo che, nonostante la differenza e a quell’età due, tre anni si avvertono soprattutto in termini fisici, lui ragionava già da giocatore e si impegnava moltissimo negli allenamenti per ottenere il posto in squadra. Le doti tecniche erano indiscusse ma quello che mi colpiva di lui era proprio la forza mentale. La carriera fatta non è dovuta al caso, speriamo possa regalarci altre soddisfazioni. Appena ho saputo che era in trattativa col Benevento sono stato molto contento per la scelta, sarà curioso rivederlo con quella stessa maglia a distanza di anni“.

Del “piccolo” Schiattarella conserva un ricordo anche Gianluca Saviano, attaccante fresco di passaggio al Real San Nicola dopo l’esperienza nella sua San Giorgio del Sannio. “Siamo stati pochi mesi insieme, io ero all’ultimo anno e lui arrivò a gennaio“, confida Saviano, “era il più piccolo, si allenava con noi e si vedeva fin da subito che aveva talento. Andammo insieme al Viareggio, fu aggregato alla squadra perchè era molto bravo ma non trovò spazio“. 

Adesso troverà un’altra realtà e altri compagni ad attenderlo. Adesso Pasquale è diventato uomo e non resta che dirgli: “Bentornato al Benevento“.