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Benevento – “Chiedo a Carmine Valentino di rassegnare le dimissioni dalla carica di Segretario provinciale“.
Comincia così la nota stampa di Raffaele Del Vecchio, componente dell’assemblea nazionale del Partito Democratico.
Una richiesta, quella di Del Vecchio, che non può sorprendere perché giunge al termine di una due giorni infuocata in casa dem, con l’assemblea provinciale che ieri ha deliberato la celebrazione – entro luglio – del congresso provinciale. Come noto, però, la minoranza del Pd – di cui Del Vecchio è uno dei leader – aveva contestato già le modalità di convocazione dell’assise, trovando ieri sponda nel segretario regionale del Pd Leo Annunziata che ha dichiarato illegittimo quanto prodotto – in quel di Molinara – dai democratici sanniti. Benzina sul fuoco di una contrapposizione destinata a crescere. Prosegue infatti Del Vecchio: “Il Partito Democratico del Sannio è ormai nelle mani di un ristretto gruppo di dirigenti, i quali agiscono con poteri commissariali come se fossero in possesso di un titolo di proprietà sulla nostra comunità politica. Vige una totale assenza di regole, di trasparenza e di controllo statutariamente garantiti. Considerare qualsiasi opinione dissonante quale vero e proprio delitto di lesa maestà ha determinato che anche un minimo conato di dialettica interna debba essere soffocato sin dal principio in modo da evitare il propagarsi delle idee “diverse” tra gli iscritti, al solo e chiaro scopo di preservare consolidate rendite di posizione. Qualsiasi iniziativa tesa a rispristinare un minimo di correttezza e di rispetto del pluralismo viene liquidata con disprezzo ed arroganza. Il sistematico ricorso all’aggressione verbale anche sulla stampa e alla ritorsione verso chiunque abbia pensieri diversi, è teso a sconsigliare di esprimere dissenso. Gli organismi risultano letteralmente azzerati, il dibattito interno totalmente annichilito, le voci di dissenso soffocate.  Una gestione padronale e autoritaria che ha allontanato dal Partito la maggior parte dei nostri Amministratori locali e dirigenti politici. Risulta intollerabile, poi,  l’autocommissariamento di fatto del  Segretario provinciale, il quale a seguito della rovinosa sconfitta elettorale alle ultime elezioni comunali di Sant’Agata de’ Goti – dove si era candidato a Sindaco dopo aver fatto cadere il Sindaco del PD in carica, Giovannina Piccolisi è letteralmente eclissato. Ma non si è dimesso ed ha delegato completamente le proprie funzioni al vicesegretario e a una coordinatrice, che stanno completando con inaccettabile arroganza l’azione di distruzione dell’unità del Partito. Quello che è accaduto poi in occasione dell’Assemblea provinciale di ieri è inaudito. Così come risulta inaudito che siano stati esclusi dal tesseramento interi circoli e conseguentemente dichiarati decaduti dagli organismi i dirigenti politici regolarmente tesserati presso quei medesimi circoli. Si procede nella piena illegittimità, nella totale assenza di trasparenza, di correttezza e di controllo, come del resto rilevato dal Segretario regionale in una nota dal contenuto inequivocabile. E non aver sentito il dovere di rispettare le indicazioni di Leo Annunziata è stato un atto di irresponsabilità senza precedenti. Questo non è più un Partito, o almeno non è più il nostro Partito Democratico. Liberarlo da queste incrostazioni e rifondarlo totalmente per ricostruire una comunità politica unita e solidale che torni ad essere utile al territorio sarà il nostro impegno“.