Dove eravamo rimasti. Una frase cara ad Enzo Tortora, utilizzata per raccontare faccende ben più serie ma utile per descrivere l’assoluto caos nel quale è precipitata la Serie C da molti mesi. Come era lecito attendersi, il Tribunale Federale Nazionale ha sanzionato il Trapani con ben 8 punti (LEGGI QUI) di penalizzazione da scontare nella stagione 2025-26 con un impatto a dir poco devastante sulla linearità del campionato. Senza contare i ricorsi già annunciati dal club siciliano che darà battaglia in tutte le sedi per fare valere le sue ragioni. Appena lo scorso marzo la terza serie nazionale, non certo il torneo scapoli e ammogliati ha dovuto fare i conti con l’esclusione (!!!) di due squadre (Turris e Taranto, ndr) che ha portato ad annullare tutti i risultati conseguiti sul campo rivoluzionando la classifica. “Ci saranno regole più rigide e maggiori controlli per l’iscrizione”, frase ripetuta come un mantra dai vertici della serie C in vista delle scadenze di giugno. Peccato però che i retaggi del nefasto torneo 2024-25 continueranno a dispiegare i loro effetti sul prossimo campionato dove la Lucchese partirà da -14, il retrocesso Brescia da -4 ed anche la Triestina dovrà fare i conti con un pesante -9, sempre per irregolarità amministrative mentre il Foggia (LEGGI QUI) è ancora in attesa di conoscere il suo destino con l’udienza rinviata al 19 giugno.
Poco meno di un anno fa (era il 14 giugno) il presidente della Figc Gravina annunciava con toni trionfanti la grande “soddisfazione per aver messo in sicurezza il sistema – le sue parole – e questa sarà la prima estate senza ricorsi per l’ammissione ai campionati. Mai nella storia del calcio italiano i campionati a inizio giugno erano stati ad organici completi ad eccezione del vuoto lasciato dall’Ancona. Il fatto di non avere ricorsi ci tranquillizza e ci inorgoglisce per il grande impegno profuso”. Il tempo ha detto tutt’altro perché la stagione che sta per concludersi è stata forse la più nefasta da molti anni a questa parte con un numero importante di società penalizzate a campionato in corso per irregolarità amministrative e l’incredibile esclusione a marzo di Taranto e Turris. Il futuro? Difficile da ipotizzare perché voci di corridoio parlano di un buon numero di società che faranno grande fatica ad iscriversi. Una cosa è certa: quando il pallone in serie C è lungi dal riprendere a muoversi nei tre gironi che partiranno solo a fine agosto, sono in molti a parlare di un torneo che nasce già con importanti fardelli sulle spalle che ne mineranno inevitabilmente il normale decorso. Ipotizzare una riforma per ridurre il numero delle squadre professionistiche diventa non più una opzione ma un obbligo. La serie C2, accantonata con troppa fretta aveva avuto il potere di fare da cuscinetto a tante situazioni difficili. In fondo, si stava meglio quando si stava peggio.