- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

La prima settimana “on the road” di incontri e visite in case di cura, case di riposo e famiglie per il vescovo mons. Domenico Battaglia si concluderà con la celebrazione delle messe di oggi pomeriggio a Pietraroja e di domani mattina ad Auduni, frazione di Gioia Sannitica.

Un calendario molto fitto e intenso questo di questa prima settimana, dove il vescovo don Mimmo, come segno di prossimità che vuole dare speranza soprattutto laddove ne è rimasta poca, ha incontrato le persone presenti nell’Unità operativa di Salute Mentale SIR di Bucciano, gli anziani di Villa San Francesco a Valle di Maddaloni e di Villa Gioia ad Airola, i fidanzati prossimi al matrimonio della Forania di Airola a Luzzano, gli operatori del Medical Center One di Telese Terme, i bambini del Centro Medico Erre di Sant’Agata de’ Goti e del Centro di Riabilitazione “De Nicola” di Cerreto Sannita, bambini e ragazzi del Centro di Riabilitazione “Relax” di San Salvatore Telesino, i pazienti in stati vegetativi ed affetti da patologie post-acute e croniche invalidanti dell’Istituto Riabilitazione “Maugeri” di Telese Terme. Sempre in settimana don Mimmo s’è riunito a Sant’Agata de’ Goti con il Consiglio Pastorale Diocesano, convocato per la prima volta, ha celebrato messa presso l’ospedale “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori” di Sant’Agata de’ Goti, è intervenuto insieme ai ragazzi del laboratorio di pasticceria di comunità “DolceMente” della cooperativa iCare al brindisi di Natale presso il Commissariato di Polizia di Telese Terme e, sempre a Telese, ha tenuto ai giovani delle Foranie di Cerreto Sannita e di Telese una lectio sul brano di Vangelo dell’arrivo dei Magi.

Volti incontrati, abbracciati ed accarezzati. Così come l’anno scorso, con l’inizio della Novena di Natale, il vescovo Mimmo sta compiendo un cammino verso la grotta, percorrendo strade, abbracciando, incoraggiando e rincuorando le persone più in difficoltà e indifese come segni concreti di attenzione e di vicinanza per il nostro territorio diocesano durante questo periodo natalizio. Ha ripetuto più volte mons. Battaglia, in questi giorni, che solo se saremo capaci di “perdere” tempo con le persone più in difficoltà e con quelle che fanno più fatica, potremo arrivare puntuali all’appuntamento con la grotta. In una rinascita che è già qui ed è rappresentata proprio da queste stelle che incontriamo ogni giorno, che possono condurci a trovare la direzione per accogliere Gesù che nasce.

Questa mappa delle stelle, che orienta il cammino è decorata dalla bellezza delle persone che incontriamo nella nostra vita tutti i giorni e che ci sono accanto, molte volte anche quando meno ce lo aspettiamo. Una bellezza che, per essere evidente e chiara, ha bisogno di essere vista, affinchè ci si possa prendere cura. “Relazione”, “prossimità” e “accoglienza” le tre declinazioni del prendersi cura come fulcro dell’anno pastorale. E la cura ha necessariamente bisogno di tempo donato. La mappa delle stelle è scritta dagli ultimi, dai più svantaggiati, dalle vittime delle ingiustizie, dagli invisibili, da tutti coloro che non hanno voce, dai poveri: sono loro il volto di Cristo che incontriamo nella nostra vita. Sono queste le stelle che accompagnano i nostri passi e che illuminano la strada del nostro percorso. Impariamole sempre più a riconoscerle, iniziando con il togliere le mani dagli occhi e con il liberare gli occhi allo stupore di nuovi sguardi, di nuove prospettive, di nuove possibilità. Per guardare le persone e le situazioni con occhi diversi. “Conversione dello sguardo”, ci esorta continuamente ad avere il vescovo Mimmo. Una conversione pastorale continua che ci attende. Una conversione del nostro ascoltare, del nostro valutare, del nostro agire. Una conversione di mentalità. La direzione ci viene indicata da queste luminose stelle ed è quella dell’avere umanità. Quella stessa che Dio ha avuto, facendosi uomo e venendo ad abitare in mezzo a noi. Per camminare con noi in qualsiasi situazione ci troviamo e ovunque andiamo.