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Con “la testa in fiamme” e “il cuore in tumulto” Nicola Sguera scrive a Beppe Grillo. Il consigliere comunale pentastellato, dopo aver annunciato la decisione di abbandonare il Movimento e palazzo Mosti qualora si concretizzasse il patto di governo tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, prende carta e penna e indirizza a Grillo una lettera aperta con allegata una fotografia di Dario Fo, riferimento storico del M5S e avversario politico della Lega e del suo leader. ”Io dico #stopinvasione della #legaladrona” – si legge dal cartello che l’ultimo Nobel italiano per la Letteratura, scomparso nel 2016, mostra nell’immagine.

Caro Beppe, ho la testa in fiamme. Sono tre notti che dormo poco, vagando per casa tra sconforto e incredulità. Sono un semplice portavoce del M5S nel Comune di Benevento. Ma tu ci definisti un giorno “eroi”. E quelle parole le porto nel cuore. Ogni giorno battaglio con Clemente Mastella, il politico non “biodegradabile” per eccellenza” – l’incipit della missiva di Sguera. Che prosegue:

Mi chiedo come una forza nata con l’intento di realizzare una rivoluzione che io amo definire “gentile” (anche nel senso etimologico del termine), di trasformare l’Italia radicalmente, possa chiudere il suo volo altissimo alleandosi con una forza che, come tu stesso hai scritto poco tempo fa, ha il suo grumo concettuale in paura mista a ignoranza. Oggi pensavo a Dario Fo che, come me, si parva licet, è approdato al Movimento venendo da altre storie, e ho ricordato quello che diceva della Lega e di Salvini, rabbrividendo: «Un uomo dal cinismo assoluto, che non guarda in faccia niente e nessuno. Fa impressione, perché poi fa ben gioco tra i semplici, tra quelli senza cultura e senza conoscenza, che lo seguono sulla via della paura, dello spavento». Questo sarà l’uomo con cui il M5S cambierà l’Italia?”.

Certo, lo so: il M5S è post-ideologico, – continua il consigliere pentastellato – stiamo redigendo un contratto alla tedesca… Ma a quel tavolo c’è…. Calderoli! L’uomo che definì la sua stessa legge elettorale una ‘porcata’!“.

“E nell’ombra, come ripete continuamente Travaglio, assorto vigila Silvio Berlusconi, con il quale la Lega continua a governare le regioni del Nord. E poi, mi chiedo, cosa c’entra quello che tu hai messo al centro della discussione politica (la giustizia sociale, la ritessitura del legame comunitario, la tutela dell’ambiente) con l’ideologia (sì, l‘ideologia) egoistica, protesa a tutelare l’individualismo proprietario, disinteressata alle grandi tematiche ecologiche della Lega? Che c’entrano Adriano Olivetti, Serge Latouche, Jeremy Rifkin, Ivan Illich, Simone Weil e tutte le belle eresie cui si ispira il Movimento con… Salvini? “

In nome di tutto quello che insegno ai miei allievi, – la conclusione di Sguera – non posso tacere.Con la testa in fiamme, il cuore in tumulto, ti abbraccio”.