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Benevento – Nel Sannio arrivò giovanissimo. Soli venti anni e una valigia carica di sogni. Andrea Signorini e il Benevento si dissero di si nell’estate del 2010, dopo una positiva stagione all’Alessandria e con il consenso del Genoa, dove il ragazzo classe 1990 sognava (e sogna) di fare ritorno. In giallorosso è diventato uomo, quattro anni duranti i quali ha collezionato 83 presenze e messo a segno 5 reti. Signorini riuscì a imporsi subito, facendosi apprezzare dal pubblico del “Ciro Vigorito“. Quando però la società di via Santa Colomba riuscì a strapparlo al Grifone alle buste, lui non nascose tutta la propria amarezza per essere stato scaricato dai rossoblu e qualcosa sembrò spezzarsi nell’animo di un giovane che ambiva a ripercorrere le orme del “babbo” (come lo chiama lui) Gianluca.

Oggi Andrea è nel pieno della sua maturità calcistica. A 27 anni ha ritrovato quella serie B soltanto accarezzata con il Cittadella e domenica scorsa ha realizzato il primo gol tra i cadetti con la maglia della Ternana. Non dimenticherà tanto facilmente la partita con la Cremonese, anche a causa delle successiva espulsione rimediata per un doppio cartellino giallo. Così come Signorini dimostra di non aver dimenticato gli anni trascorsi a Benevento, come ammesso in un’intervista rilasciata a Roberto Pelucchi e pubblicata questa mattina sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. “Sono felice anche per il Benevento in A, soprattutto per il presidente Vigorito. Quando c’ero io siamo andati due volte ai play off per salire in B, ma non ce l’abbiamo fatta“, sono le parole del difensore la cui avventura in giallorosso si concluse nel 2014 con il passaggio proprio al Cittadella.