E’ intervenuta Annamaria Mollica di Sinistra Italiana Conferenza programmatica del Pd svoltosi ieri, per contrastare la cronaca di una morte annunciata delle zone interne da parte del governo Meloni : ” Nel Sannio sopravvivono zone interne, come il Fortore e l’alto Tammaro, le quali lamentano l’assenza di servizi essenziali, che si traduce in assenza di diritti: il diritto alla salute il diritto all’istruzione , il diritto alla mobilità. Lo spegnimento demografico di questi luoghi è accelerato dal perdurante isolamento digitale e dalla carenza infrastrutturale. Il nostro territorio è diventato terra di conquista dell’eolico e del fotovoltaico, in assenza di una regolamentazione rispettosa del paesaggio e senza un reale vantaggio per le popolazioni locali. Un discorso a parte meritano i rifiuti. Nel Sannio, dopo lunga gestazione, è in avvio l’Ato rifiuti, che ha il compito di realizzare un progressivo processo di economia circolare utile a garantire l’autosufficienza provinciale. Nel frattempo, si è reso responsabile di un disastro ambientale nel comune di Sassinoro l’unico impianto di compostaggio privato. Una politica regionale che miri finalmente allo sviluppo ed al benessere delle nostre aree interne deve partire anche da una delle loro grandi risorse, le relazioni umane, che non figurano in alcun rapporto statistico, come afferma l’arcivescovo Felice Accrocca, il quale organizza da anni il Forum delle aree interne, svolgendo una funzione di supplenza della politica. Anche il recente Manifesto per riabitare l’Italia punta il dito su partiti e altri soggetti della rappresentanza, che hanno rinunciato a leggere e promuovere il cambiamento, affidandosi ai miti dominanti di una società liquida non organizzabile e accettando politiche avulse dai contesti e “cieche ai luoghi”.
Le necessarie politiche della “restanza” non hanno molto a che fare con la retorica del borgo antico, da salvare per la gita del fine settimana. Una delle strategie per invertire la tendenza al declino è quella di una diversa ripartizione delle risorse, ancora proporzionata al numero di abitanti. Occorre cambiare visione, partendo dall’ascolto dei territori e disegnando nuove mappe”. Sinistra Italiana, in vista delle prossime elezioni regionali, sta elaborando un programma basato sulla priorità di 4 aree tematiche: sanità, trasporti, rigenerazione urbana, beni comuni. In sanità, l’isolamento territoriale è un fattore di rischio per la salute e spesso per la vita stessa dei residenti. Nel Sannio l’A.O. San Pio è alle prese con lunghe liste di attesa, pronto soccorso superaffollato, carenza di personale sanitario, mentre a Sant’Agata dei Goti il pronto soccorso rimane chiuso nelle ore notturne. Gli operatori della medicina territoriale, d’altro canto, sono costretti a percorrere il territorio provinciale su mezzi obsoleti e spesso in avaria. Gli utenti non sono numeri di bilancio: questo è il punto da cui partire per invertire la rotta. Sui trasporti, la mobilità è caratterizzata da un fragile sistema viario su gomma e dalla pluriennale interruzione del collegamento ferroviario Benevento-Napoli via Valle Caudina: occorre individuare ragioni e responsabili del continuo e inaccettabile rinvio della riapertura della tratta.
L’agenda politica deve contenere un piano straordinario per una mobilità sostenibile e pubblica. Sulla rigenerazione urbana bisogna restituire valore alle abitazioni esistenti nelle nostre comunità interne, con fiscalità di vantaggio utili a ripopolarle. I beni comuni, infine, come l’acqua pubblica, il paesaggio, il patrimonio culturale delle nostre terre devono diventare valori non negoziabili di un comune programma elettorale. Siamo disponibili a costruire una pagina nuova: sociale, ecologica, partecipata, solidale, per riaffermare il diritto di restare e magari quello di tornare. Le zone interne della Campania meritano molto di più di ciò che hanno ricevuto in questi anni. Noi ci siamo. Per cambiare davvero, all’interno di una coalizione di Centrosinistra concentrata sui temi, più che su un patto di potere.
Sinistra Italiana sulla centralità delle aree interne in una rinnovata agenda politica

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