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Benevento – Confcommercio Benevento interviene su quanto accaduto in Città lo scorso 24 febbraio a proposito del Coronavirus.
Sebbene non sia questo il caso delle polemiche -afferma il vertice di Confcommercio, Nicola Romano– resto fortemente stupito di come è stato trattato il dott. Massimo Basile , manager dell’hotel President che ha messo ancora una volta in luce la mancanza di un lavoro di collaborazione tra Istituzioni, classi imprenditoriali e cittadini.

Chi lo aggredisce dimentica che ad oggi è di oltre 350 casi di cui 11 morti il bilancio del coronavirus in 9 regioni d’Italia: 259 casi con 9 vittime nella sola Lombardia, 58 casi con 2 morti in Veneto, 26 casi in Emilia Romagna, 3 in Piemonte, Lazio e Sicilia, 2 in Toscana e Liguria, 1 in Alto Adige; si spera in una smentita al riguardo di una positività nelle Marche.

Confcommercio ritiene oggettivamente corretto l’atteggiamento assunto dal manager della struttura ricettiva della Città, il quale nel rispetto delle norme ha ritenuto suo compito allertare le Istituzioni locali dell’arrivo presso la struttura di un gruppo di turisti di cui diversi da , Comune inserito in un DPCM del giorno precedente, 23 febbraio, che individuava tra i primi Comuni interessati dalle misure urgenti per il contenimento del contagio per il Veneto proprio Vò.
Sarebbero quanto mai opportune, di certo dovute, le scuse del governatore Zaia al direttore dell’hotel President additato quale inospitale solo per aver interpellato le Autorità locali per conoscere il comportamento da seguire per contrastare le minacce di contagio nell’interesse della Nazione. Di certo lo stesso non poteva esimersi da tale osservanza.
Chiediamo piuttosto se detti turisti avevano provveduto a Vò a comunicare il transito e/o la sosta al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, al fine dell’adozione di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva. E che ne è stato delle disposizioni che il Ministro della Salute, in attuazione del D.L. 6/2020, ha adottato d’intesa con i Presidenti delle Regioni Lombardia e Veneto in data 21 e 22 febbraio? Chi ha violato le disposizioni?
Teoricamente (e solo teoricamente, ce lo auguriamo) avendo gli stessi soggiornato in strutture recettive della provincia, chi ci rassicura sul mancato contagio?
Per quanto accaduto Confcommercio riconosce che è indispensabile avere un solo centro nazionale di coordinamento per la gestione dell’emergenza con la guida del coordinamento scientifico ma le azioni territoriali devono essere gestite attraverso un Tavolo di Crisi da istituirsi con immediatezza; un Tavolo a cui partecipino attivamente Istituzioni, rappresentanze imprenditoriali e sociali. Al Governo nazionale chiede provvedimenti diretti che non possono limitarsi solo agli aspetti fiscali; siamo in un territorio che rischia di essere una delle aree più colpite dall’emergenza coronavirus attraverso i contraccolpi al sistema turistico e commerciale.
“Aiutiamoci e mettiamo a fuoco le esigenze prioritarie per il Sannio per rappresentarle al meglio al Governo -così il presidente di Confcommercio Benevento, Nicola Romano, incontrando i rappresentanti del mondo produttivo locale a cui ha confermato il massimo impegno della Confederazione a gestire in maniera coordinata l’attuale fase di emergenza, anche con l’auspicato aiuto da parte del mondo dell’economia e del sociale, invitando soprattutto le Istituzioni ad assumere uno spirito di squadra che faccia prevalere il buon senso”.
Bisogna attuare iniziative coerenti che permettano di circoscrivere il virus, evitando che si espanda: solo così, ahimè al razzismo ed alle discriminazioni, tuteleremo le nostre comunità.
Inutile dire che se parliamo di razzismo e discriminazione tutte le decisioni del Governo, se attuate, sono così oggettivabili: dobbiamo solo decidere se difenderci dal virus o continuare ad essere ipocriti e incoerenti, soprattutto sui Social.
E’ proprio quello che è accaduto all’hotel President di Benevento dove, alla fine, i turisti sono andati via senza che alcuno si sia preso responsabilità per timore di essere giudicato razzista: anzi, si sono scaricate le responsabilità su un imprenditore che essendo informato delle leggi, (agendo a danno contro i propri interessi economici) aveva solo chiesto come comportarsi alle Autorità che sono rimaste assenti.
In altri tempi, e soprattutto quando razzismo e discriminazioni non erano protagoniste, l’agire del dott. Massimo Basile sarebbe stato oggetto di plausi e riconoscenze, soprattutto da parte dello Stato, per l’alto valore dimostrato verso la Nazione: comunque le scuse rimangono un obbligo!