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Il Comune di Telese Terme è primo, nel Sannio, nel richiedere il conferimento della cittadinanza onoraria per Liliana Segre, superstite dell’Olocausto, attiva testimone della Shoah italiana, senatrice a vita dal gennaio 2018, a opera del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “per aver illustrato la patria con altissimi meriti nel campo sociale”.

Sono stati il consigliere telesino, delegato alle Politiche Sociali, Gianluca Serafini, assieme all’assessore allo Sport, Guido Romano, a richiedere al presidente del Consiglio Comunale, Paride Parente, l’inserimento, all’ordine del giorno nella prossima assise, della richiesta del conferimento.

Ciò nel solco dell’attenzione estrema che il Comune guidato dal primo cittadino, Pasquale Carofano, ha scelto di adottare sulle tematiche dell’eguaglianza e della lotta a ogni discriminazione, nello spirito della Costituzione.

Liliana Segre è stata recentemente al centro della cronaca politica e istituzionale non solo per la approvata istituzione, il 30 ottobre appena scorso, della Commissione Parlamentare, da lei proposta, di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.

A destare maggiore scalpore, il suo essere stata oggetto di insulti e minacce, attraverso Internet, al punto da persuadere il prefetto di Milano, Renato Saccone, il 7 novembre appena scorso, a concedere a lei 89enne, sopravvissuta ad Auschwitz, la scorta, per salvaguardarne l’incolumità.

“Con tale richiesta – ha affermato il consigliere comunale Gianluca Serafini – la nostra comunità vuole dare cittadinanza ai valori che la Segre testimonia, suo malgrado, non più a monito di un tragico passato, ma a contestazione di un presente minaccioso.

Vogliamo sostenere lei e ciò che rappresenta: il no all’odio, al razzismo e all’intolleranza. Un ulteriore passo, nell’integro percorso di questa Amministrazione a sostegno dell’uguaglianza, nella lotta alla violenza, qualunque forma assuma”.

“Vorrei cancellare l’immagine della Segre, sopravvissuta allo sterminio nazista, sottobraccio a un carabiniere della scorta – ha chiosato Guido Romano, assessore allo Sport -. Non posso, certo. Posso essere parte, tuttavia, in rappresentanza dei miei concittadini, di una solidarietà territoriale che si oppone all’orrore”.