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Era il 26 gennaio del 2008 quando Alessandro Sortino lasciava ‘Le Iene’ e Italia 1 in polemica con Mediaset per la decisione di non mandare in onda il suo servizio realizzato a Ceppaloni, dinanzi al cancello d’ingresso di casa Mastella.

Servizio destinato comunque a suo modo a fare storia: trasmesso una prima volta da SkyTg 24, su Youtube il faccia a faccia tra la Iena ed Elio Mastella, secondogenito di Clemente e Sandra, negli anni ha conquistato centinaia di migliaia di click.

Un monologo lungo sei minuti e quarantadue secondi. Con la vittima ‘designata’, ovviamente Elio, capace di capovolgere a suo favore la situazione, costringendo al silenzio e all’imbarazzo la Iena Sortino.

Impresa non da poco: erano i giorni dello scandalo Udeur, delle dimissioni di Mastella, della caduta del governo Prodi.

Ebbene, a distanza di nove anni, Alessandro Sortino, oggi non più Iena ma autore di Nemo per Rai Due, intervistato da Libero, è tornato su quella “conversazione”.

“Se c’ è qualcosa di cui mi devo pentire – ha dichiarato – è di tentato cattivo gusto. Perché quel servizio, che non è mai andato in onda, lo sarebbe stato eccome”.

Da allora, dicevamo, di tempo ne è trascorso. Le accuse contro Clemente Mastella e Sandro Lonardo sono cadute dinanzi alla sentenza di assoluzione pronunciata dal Tribunale di Napoli.

“Il fatto che la giustizia abbia dato ragione all’ ex ministro – commenta il giornalista televisivo –  è una buona notizia. Significa che la democrazia funziona ancora. Lo dico perché il mio obiettivo di allora non era denigrare Mastella e la sua famiglia. La mia intenzione era l’esatto opposto. Pensi che il pomeriggio ero stato a casa loro. Le sembra logico che poi volessi denigrarli in piazza? Semmai volevo fare il contrario”.

Il clima, nel 2009, però, riconosce Sortino, era diverso: “E quello era il modo di fare televisione, ovvero fare la caccia alle streghe per individuare il nemico. Solo che quell’ episodio, usato strumentalmente da chi era lì accanto a noi, ha trasformato il figlio di Mastella e il sottoscritto in vittime».

Vi siete poi sentiti con Elio? – domanda Enrico Paoli. “No, non è mai successo – replica Sortino. Anche Elio è stata una vittima del sistema. Ed io, da allora, non ho mai accettato di parlarne in trasmissioni televisive, non sono mai andato ospite di nessuno. Non mi sembrava il caso». Già, il caso. Elio, nella famosa conversazione, ad un certo punto dice: «Siamo qua. Io non sono il figlio del boss». No, non lo era. Ma ci sono voluti nove anni per cancellare quel clima e quella caccia alle streghe”.