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Benevento – Un incontro per raccontare l’esperienza dello “Spazio ascolto” attivato presso la procura di Benevento lo scorso marzo. Un luogo dove le vittime di violenza vengono supportate e seguite legalmente e psicologicamente grazie al protocollo integrato di protezione sottoscritto tra la Procura e l’Ordine degli Avvocati, la Camera Penale e la Cooperativa E.V.A.
Nell’ambito della settimana del benessere psicologico in Campania, presso l’Aula Ciardiello del plesso universitario di Via delle Puglie, i vari attori istituzionali e sociali hanno così analizzato e spiegato i passi compiuti e quelli ancora da compiere nell’ambito normativo e non solo per avvicinare le vittime agli spazi di ascolto e ai centri antiviolenza sanniti.

Incontro in cui erano presenti tra gli altri il procuratore Aldo Policastro, Marcella Pizzillo, sostituto procuratore della Procura di Benevento;  Francesco Vespasiano, docente di Sociologia dell’Università del Sannio; Carmen Festa, psicologa e psicoterapeuta e Antonella Napolitano, presidente del Comitato Unico di Garanzia dell’ateneo sannita.

La psicologa Carmen Festa ha illustrato tutte le attività messe in campo dal centro attivo in Procura: “Abbiamo iniziato da qualche mese e quindi c’è ancora tanto da costruire attraverso un lavoro quotidiano provando a tessere nuove reti e relazioni. Il nostro messaggio è “Accorciamo le distanze”. Accoglienti, disponibili e aperti verso tutte le persone che vivono situazioni di disagio e violenza con particolare attenzione alle donne. Il tutto fornendo un’adeguata informazione alle persone anche sui loro diritti e il conseguente riconoscimento degli stessi; un accompagnamento a conoscere la realtà dei servizi  e un orientamento specifico”.

Dobbiamo crescere – prosegue la dottoressa Festae strutturarci ancora meglio ma fondamentalmente il nostro lavoro si divide in due parti: una operativa, di accoglienza, a volte anche telefonica, e l’altra trasformativa, di sensibilizzazione e formazione dei vari soggetti coinvolti. Da marzo abbiamo avviato un percorso concreto per 11 delle 15 persone che hanno chiesto il nostro supporto. Di queste donne, sempre più giovani, tutte hanno figli che assistono alle violenze; il loro accesso è stato per la maggior parte indirizzato dalle forze dell’ordine che hanno da tempo migliorato la gestione di tali situazioni. Altre vengono indirizzate dai servizio socio sanitari o si presentano spontaneamente e la metà di queste ha già sporto denuncia”.

“Un problema che ancora non riusciamo a risolvere – conclude la psicologa è quello relativo al desiderio di giustizia di queste donne che spesso non riescono a denunciare proprio perchè poco fiduciose della sanzione e delle misure che verranno applicate”.

Sul tema è il sostituto procuratore Marcella Pizzillo a rispondere: “Dipende da noi infondere fiducia. Abbiamo diverse misure cautelari e un sistema normativo favorevole che dà risultati se valutato e applicato nel modo giusto. Il lavoro a monte ci può favorire ed esperienze come lo Spazio ascolto ne è una testimonianza tenendo presente maggiormente la componente dell’umanità: un giudice senza umanità è un giudice senza giustizia. Il segreto della giustizia sta nella umanità. ” 

Incontri come quello odierno fanno da supporto al sistema della formazione, come sottolinea il sociologo Francesco Vespasiano: “Passi avanti sono stati fatti grazie alla formazione nelle scuole e nelle università anche se nella nostra società le donne sono ancora “soggette” ai maschi. Bene anche il processo di condivisione sul tema dei diritti e il lavoro delle forze dell’ordine. Essenziale è il tema del prendersi cura dell’Altro; è una questione che attiene a tutti noi dove conta l’empatia e la lotta all’indifferenza”

Infine, il Procuratore Aldo Policastro ha ribadito la bontà dell’iniziativa dello Spazio Ascolto e l’impegno della Procura di Benevento nel supportare le vittime non solo a livello legale e normativo, tenendo conto dei diritti costituzionali di tutte le parti in campo, ma anche psicologico: “Avevamo professionalità da mettere in campo attraverso una modalità amica. Prendersi cura e dare contatto, è questa la funzione primaria dello Sportello che mette insieme in modo integrato i vari aspetti relativi agli episodi di violenza, dando una risposta seria”.

Non solo dunque la strada penale ma anche quella psicologica: “Calibrare gli interventi psicologici non seguendo solo la via penale magari attraverso un accompagnamento successivo al dibattimento e al percorso giudiziario. Appuntamenti come quello odierno sono utili per confrontarci e ribadire la necessità di implementare i profili che già avevamo inserito nel protocollo e cioè un tavolo interistituzionale tra polizia giudiziaria, psicologi, Procura, Università per mettere in campo le attività di formazione anche per i cittadini”.

“E’ necessario diffondere questa iniziativa affinché raggiunga le persone che ne hanno bisogno – conclude Policastroanche nei piccoli paesi della provincia di Benevento e di Avellino per la parte che ci compete. Inoltre mi preme segnalare un altro problema relativo al disagio psichico nel nostro territorio dove le strutture per affrontare tali dinamiche è ancora molto debole”.

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