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Benevento – Resilienza e rinascita. Il primo concerto stagionale dell’Orchestra Filarmonica di Benevento aveva due punti cardine, tradotti mirabilmente in musica nel suggestivo omaggio a Ludvig Van Beethoven.

Il Teatro Romano ha ospitato un debutto dai toni e dal significato ben marcati. Non era infatti scontato che l’OFB riuscisse a esibirsi anche questa estate, riuscendo a rispettare un programma che il Covid-19 aveva seriamente rischiato di compromettere. “Non aver interrotto la nostra programmazione ha un significato che va oltre la musica, vuol dire che l’Orchestra Filarmonica di Benevento è un’istituzione”, ha sottolineato non a caso la giornalista Melania Petriello nell’introduzione all’evento.

L’OFB, diretta dall’illustre maestro catanese Carlo Rizzari, ha reso omaggio a Beethoven eseguendo il Concerto n.3 per pianoforte e orchestra in do minore, op.37 e la Sinfonia n.7 in la maggiore, op.92. Nel primo caso è stato particolarmente apprezzato il contributo di Beatrice Rana, pianista classe ’93 dal talento indiscutibile e dalle capacità universalmente riconosciute. La solista di Copertino ha raccolto è stata a lungo applaudita e ha concesso un bis da pelle d’oca. 

“Beethoven comunica attraverso la sua musica il passaggio dal buio alla luce – ha detto il maestro Rizzari -. Nel concerto numero 3 per pianoforte c’è una certa attinenza con il momento che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Si comincia con il dramma, con un’orchestra separata in due parti. Un dramma dinnanzi al quale il pianoforte riesce a esprimersi con grande intensità. Il finale certifica invece la gioia di vivere, l’apoteosi della danza”. Un’apoteosi risultata ancor più tangibile nella seconda parte della serata, contraddistinta dalla Sinfonia n.7 in la maggiore e da un acceso finale sulle note eterne della Piccola Serenata Notturna di Mozart. Il prossimo appuntamento con la stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Benevento è fissato per giovedì 16 luglio, quando al Teatro Romano è previsto “Let’s Jazz” diretto da Raffaele Tiseo, con la partecipazione di Paolo Fresu e Luca Aquino.