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Benevento – L’emergenza coronavirus e il conseguente lockdown hanno messo in ginocchio non solo interi settori produttivi, ma anche movimenti sportivi che abbinano la crescita agonistica dei giovani alla loro maturazione personale. Aspetti, questi ultimi, che secondo Pietro Iarriccio, responsabile della Smile 2.0 Basket School, non hanno goduto della necessaria attenzione negli ultimi due mesi. “L’isolamento è difficile per tutti, ci sono categorie in totale difficoltà, speriamo di ripartire al più presto perché soprattutto per i bambini la situazione si fa sempre più dura”.

Secondo Iarriccio le ripercussioni sul piano fisico non sono irrilevanti: “Tante questioni sono state sottovalutate, se ci dicono di stare dentro ci sono delle buone ragioni, ma restare tra quattro mura può essere faticoso anche sul piano fisico. La mancanza di movimento porta alla perdita di abitudini sane e può avere molteplici conseguenze, soprattutto per i bambini, tanto dal punto di vista fisico quanto psicologico. In questa fase di restrizione si dovrebbe tenere in giusta considerazione anche l’inevitabile abbassamento delle difese immunitarie, oltre alla possibilità di essere esposti ad altre problematiche che non siano il covid. Speriamo che con queste parziali riaperture si possa tornare a respirare ed a ricominciare, passo dopo passo, anche con l’attività sportiva”.

Le operazioni della Smile Basket School, così come quelle di  tante società dilettantistiche che stanno affrontando il lockdown, proseguono a distanza: “Abbiamo ospitato virtualmente anche giocatori e amici del mondo dello sport per consentire un confronto alternativo e coinvolgente con i bambini. Tra i nostri ospiti via web ricordiamo il giocatore Marco Cardillo e il nutrizionista Giuliano De Martino, con i quali abbiamo trascorso bei momenti. Bisogna anche riconoscere che dopo le prime settimane tutto si complica, perché ai bambini manca il campo, l’opportunità di confrontarsi con I propri compagni in quegli appuntamenti settimanali che portavano gioia e divertimento”. 

La cosa certa è che tante società dilettantistiche, non solo di basket, rischiano di scomparire se l’ombra dell’emergenza dovesse allungarsi: “Io spero con tutto il cuore che il ministro e chi di dovere stilino un programma di riaperture graduali che interessino anche la nostra categoria. Siamo disposti a ricominciare al più presto rispettando le giuste disposizioni. Attendiamo tutti che ci venga fornita un’indicazione temporale più precisa , cosa che attualmente non c’è. Si parla solo di ripresa delle attività per il mondo sportivo adulto, ma la verità è che, mai come ora, è importante la ripartenza anche per dei più piccoli, sicuramente in linea con le misure di prevenzione. Quindi bisognerebbe pensare innanzitutto alle fondamenta di questa piramide, al vasto mondo del dilettantismo che offre tanto ai piccoli sportivi ed al cui interno lavorano figure professionali che, al pari di tante altre, sono rimaste senza lavoro in questo periodo, con notevoli difficoltà di accesso ai sussidi varati per l’emergenza. Urge una riflessione, altrimenti lo sport non avrà un futuro”.