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Le criticità e le opposizioni al decreto sicurezza aumentano. Ieri, durante una conferenza stampa nella sede dell’ANCI a Roma, in occasione della presentazione dell’Atlante Sprar 2017, diversi rappresentanti dei Comuni Italiani hanno redatto un documento, senza colore politico e steccati ideologici, volto a ridiscutere diversi aspetti del DL 113.

Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del consiglio comunale di Torino Versaci, l’assessore Baldassarre di Roma Capitale, l’assessore Marmorale di Napoli e Matteo Biffoni, sindaco di Prato e Maragno, sindaco di Montesilvano e il sindaco di Castelpoto, Vito Fusco. Unico comune sotto i 5000 abitanti ad essere invitato per relazionare sull’esperienza positiva del progetto Sprar che ha ribadito, attraverso la voce del Sindaco, la bontà del modello di accoglienza e l’insensatezza di un provvedimento che rischia di aumentare l’insicurezza, puntando sui CAS, cancellando ciò che di buono è stato fatto anche e soprattutto nei piccoli comuni come quelli del Sannio.

“Tutti i partecipanti hanno espresso parere unanime e concordato di richiedere modifiche al governo durante l’iter parlamentare di conversione alla Camera – ha affermato Fusco. Riducendo la protezione umanitaria i Comuni dovranno farsi carico anche di nuovi oneri economici. Si vuole stravolgere qualcosa che funziona; qui non si tratta di una questione politica ma di buon senso. Dei 1800 comuni coinvolti nel progetto Sprar il 56% fa parte della rete di piccoli comuni che hanno avuto dei vantaggi anche a livello economico. Bisogna dirlo, gli Sprar oltre ad essere strumenti utili per la solidarietà, l’accoglienza, l’integrazione, favoriscono lo sviluppo locale sotto vari aspetti. Vedo con i miei occhi i benefici per la popolazione locale: si formano professionalità, si sperimentano idee di cooperazione tra migranti e autoctoni, si riduce il fenomeno dello spopolamento e si garantiscono servizi sociali essenziali sempre più difficili da mantenere con i tagli a cui i comuni vengono sottoposti.“

Inoltre – aggiunge il primo cittadino di Castelpoto – depotenziando gli Sprar c’è il rischio che si diffondano pratiche illecite di business e sfruttamento dei migranti che tanto si cerca di debellare e che anche nel Sannio hanno causato problemi”.

Dunque, il prossimo passo, è quello di convincere il Governo di tornare sui suoi passi almeno sulla questione Sprar rivedendo alcune posizioni soprattutto dopo i dubbi di incostituzionalità sollevati stamane dal Consiglio Superiore della Magistratura. Intanto, durante la giornata di ieri, anche a Benevento si è discusso del tema nella location del Mulino Pacifico. Obiettivo è evitare che modelli virtuosi possano essere messi a repentaglio per meri scopi propagandistici.