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Porte chiuse e turisti delusi. Una scena vista e raccontata già tante volte in passato. Cambia giusto la location. L’ultima volta era stato il Duomo, oggi è stata la volta della Chiesa di Santa Sofia. Giunte le 12, puntuale è scattata la ‘campanellina’. Ai visitatori che erano ancora all’interno è stato gentilmente chiesto di lasciare la struttura. A quelli all’esterno è stato invece interdetto l’ingresso.

Una situazione, dicevamo, non nuova. Della necessità di rendere la Chiesa maggiormente fruibile ai turisti si discutete da anni. E ci mancherebbe, considerato che parliamo di una ricchezza riconosciuta patrimonio mondiale dell’Unesco nell’ormai lontano giugno del 2011.

Al momento, però, polemiche e dibattiti non hanno fornito le risposte attese. E gli orari di ingresso restano immutati: dalle 8 alle 12 la mattina, dalle 16 alle 19 il pomeriggio (invernale)

Eppure, a leggere le indicazioni dell’Ente Provinciale per il Turismo, nelle giornate festive sarebbe prevista una maggiore flessibilità per i gruppi turistici (che però dovrebbero accordarsi prima con l’Ufficio Beni Culturali della Curia o con la Parrocchia).

Questione di buon senso, si direbbe: può un bene dell’Unesco chiudere alle 12 di mattina in una giornata di festa? Sì, a quanto pare, nel Sannio. Non in altre aree del Paese dove si punta soprattutto su queste giornate  – e per ovvie ragioni – per accrescere il numero di visitatori.

Peccato, l’ennesima piccola occasione persa.