Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Lino Santillo.
Grande attesa nel paese natale di Padre Pio per il congresso multidisciplinare legato ad una tematica di particolare risonanza sull’intero territorio nazionale e non solamente. Lunedì 23 giugno 2025 a partire dalle ore 9:00 tutti i partecipanti e specialisti del settore parleranno di: “La Stomaterapia, la continuità assistenziale: ospedale – domicilio. La sede del congresso è l’Oratorio “Casa Padre Pio- via Wadowice – Pietrelcina. Per tale evento vengono assegnati 8 crediti formativi E.c.m. (educazione continua in medicina), con il patrocinio dell’ordine dei medici di Benevento.
Un appuntamento formativo di grande rilevanza dedicato a tutti i professionisti coinvolti nell’assistenza alle persone stomizzate. Il congresso affronterà il tema della continuità assistenziale tra ospedale e domicilio, un aspetto fondamentale per garantire cure efficaci e una migliore qualità della vita ai pazienti.
Vi è una quota di partecipazione: fissata in euro 30,00; per gli uditori: euro15,00.
Sono disponibili diverse modalità di pagamento (conto postale, bonifico, contanti presso i referenti locali). Prima dell’iscrizione è necessario verificare la disponibilità dei posti. Contatti utili per informazioni e iscrizioni. Email: [email protected]
I referenti iscrizioni: sono Ciro De Rosa – 338 8118882 | [email protected]; Serafino Girardi – 339 1307432 | [email protected]
Sarà per tutti i presenti un’importante occasione di confronto e crescita, per contribuire insieme a un’assistenza sempre più attenta e qualificata. Il congresso prevede ben quattro sessioni di lavoro nell’intera giornata. Particolare contributo scientifico da parte dell’Aistom (Associazione italiana stomizzati).
Ci sarà il saluto di diverse autorità: Maria Morgante direttore generale San Pio – Benevento; Luigi Salzano, Divisione Urologia San Pio – Benevento; Salvatore Mazzone, sindaco di Pietrelcina; Fr. Fortunato Grottola, Guardiano del Convento dei frati cappuccini di Pietrelcina; fr. Daniele Moffa, parroco parrocchia Santa Maria degli Angeli – Santuario Diocesano di Pietrelcina, il quale ha messo a disposizione l’intero complesso – Oratorio “Casa Padre Pio” per l’importante evento .
La prima sessione prevede: competenze infermieristiche. Presidente Francesca Olivieri; moderatore Fabrizio Cinelli. Per la seconda sessione dal titolo : “Riabilitazione: ospedale – territorio”, presidente Gennaro Lerro; moderatore Silvio G. Festa.
Terza sessione: aspetto psicologici. Presidente Lino Santillo; moderatore Fabrizio Capuano. Confronto dibattito tra pubblico ed esperti. Infine, per la quarta sessione: esperti nel percorso di cura assistenziale. Presidente Ciro De Rosa. Moderatore M. Grazia Gargiulo.
A conclusione, alle ore 17:00 considerazioni, questionari di gradimento, questionari Ecm da parte di Serafino Girardi. Ore 18:00 consegna attestati e fine lavori.
Per quanto riguarda la stomìa si stima che in Italia ci siano circa 70.000 pazienti stomizzati, ognuno con la sua storia da raccontare, ognuno con un percorso clinico diverso, ma tutti alle prese con il problema di dover accettare momentaneamente o definitivamente, di vedere il proprio corpo cambiare. Prima di un intervento che potrà comportare il confezionamento di una stomìa, la persona che spesso affronta la sua malattia con senso di smarrimento, pur essendo consapevole che la sua vita è destinata in qualche modo a cambiare, non ha la lucidità per comprendere appieno in che modo cambierà.
Nel momento in cui gli operatori sanitari prospettano il ricorso ad un inevitabile intervento chirurgico al paziente, l’impatto psicologico si incentra principalmente sul carattere “mutilante” dell’operazione. L’intervento quindi si colloca nello spazio simbolico dell’estremo sacrificio del corpo (malato) con lo scambio di una parte di sé per il raggiungimento della guarigione sperata.
Il confezionamento di un neo-stoma addominale comporta obiettivamente conseguenze sul piano psicologico: viene interrotta l’integrità del corpo, violata da una privazione di parti interne e segnata dalle cicatrici. Il paziente, infatti, deve faticosamente compiere un esame di realtà che presuppone, da un lato, il lutto del corpo precedente; dall’altro l’accettazione della nuova trasformazione. Va inoltre considerato il post-intervento e la riabilitazione. I disturbi conseguenti a tale tipo di operazione, infatti, sono legati alla perdita della capacità di continenza delle feci, con il corollario di odori e rumori, che causano la sensazione di perdita dell’igiene corporea costante, condizionando la sua vita, quella dei suoi familiari ed eventualmente del partner. Problematiche in parte attenuate dai moderni sistemi di raccolta per stomìa e dal continuo lavoro di ricerca e sviluppo sugli stessi da parte delle aziende di settore. E, proprio tali interrogativi tutti gli esperti del settore parleranno nel corso del Congresso a Pietrelcina.
Sicuramente, l’appoggio di un esperto, come uno stomaterapista, il quale oltre a consigliarti sui dispositivi, sulla corretta gestione e sulle manovre da effettuare, spinge anche al recupero mentale e a reagire ad una condizione che per quanto possa apparire invalidante, poi in effetti nelle attività quotidiane permette di poter fare tutto.
Gli aspetti emotivo-psicologici che si trovano a dover affrontare gli stomizzati sono principalmente legati al cambiamento del proprio corpo e alla difficile accettazione della nuova immagine di sé: difficoltà ad adattarsi a cambiamenti repentini e permanenti subiti e non scelti. Oltre alla ferita fisica, quindi, lo stomizzato deve convivere anche con quella psicologica, che ha bisogno di essere adeguatamente elaborata e accettata per poter avere una condizione di vita soddisfacente, perché con la stomìa si compromette non solo la percezione del proprio aspetto fisico ma anche della propria identità.