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Quando si entra nella palestra, ci si dimentica della fatica fatta durante le ore di lavoro e di avere a che fare con un parente. Si entra all’interno ‘dell’arena’ con la precisa convinzione di doversi affidare al proprio coach e seguirlo per cercare di portare a termine un obiettivo, uno tra i tanti. La storia di Giovanni Coppolaro è stata già scritta, tornarci significa che la sua passione per la corsa lo porta a voler superare i limiti di anno in anno. Cose mai scontate per una persona che fa il fornaio per lavoro, il che si traduce in sudore di notte e corsa di giorno. Praticamente mai fermo.

Anche stavolta l’atleta degli Amatori Podismo Benevento era ai nastri di partenza della Strabenevento, la 10 km di corsa che si è tenuta ieri nel centro cittadino. 

Facilmente riconoscibile, sul corpo impressi tanti messaggi d’amore per la sua famiglia, figli e nipoti, così come è facilmente riconoscibile il connubio che si genera nel corso dei due giri. Nei punti cruciali del percorso c’è sempre il suo allenatore, Nicola Masone che lo ha messo sotto torchio nella sua palestra per portarlo alla condizione ottimale.

Un rapporto familiare che si interrompe per quell’ora nella quale si diventa coach ed atleta: consigli, suggerimenti, incitamenti. Tutto per cercare di rendere produttivo il lavoro fatto nel corso dei mesi precedenti e per cercare di migliorarsi sempre di più.

L’abbraccio e i sorrisi finali racchiudono ogni tipo di sentimento e quella è la medaglia migliore da mettere al collo.