Tempo di lettura: 3 minuti

Non dimenticate mai che vengo dalla città delle Streghe e con questo li taccio tutti”. Basta questo ogni volta che c’è un confronto un po’ più acceso coi collaboratori o con gli antagonisti per riportare la situazione alla tranquillità. Parole e musica di una toscana di Montecatini, con sangue sannita, di padre beneventano e di madre originaria di Luzzano. 

La storia di Simona De Caro, riconfermata al comando del comune di Monsummano Terme, in provincia di Pistoia, cadenza tipicamente toscana con i colori del Sannio sfumati qua e la in ogni singola espressione.

Un’origine che sento forte – così inizia la chiacchierata – aiutata anche dal fatto che ci sono tanti campani a Monsummano, a volte addirittura interi quartieri”.

Un fattore che, con tutta probabilità, ha aiutato nel corso di questa campagna elettorale. Un risultato che l’ha fatta entrare nel libro delle prime volte: primo sindaco donna a Monsummano e primo di origine non toscana.

E’ una sorta di legame che esiste e che è forte. Ma non riguarda solo Benevento, ma tutto il Sud”.

Un legame talmente forte da vivere ancora la città di Benevento con una cadenza quasi fissa. Un po’ come un ritorno alle origini, un sentire profumi di casa.

“In questo periodo mio figlio è proprio a Benevento per festeggiare i 18 anni del cugino. Ci sono stata anche a febbraio l’ultima volta. Insomma si tratta di una tappa obbligatoria perchè sentita. Ho ancora tutti i parenti di mio padre nel Sannio”.

Obiettivo politico centrato, non senza qualche paura, per Simona De Caro. La vittoria col 56% delle preferenze in una coalizione del centrosinistra. Il tutto a poche ore dalle elezioni europee che un piccolo brivido gliel’hanno regalato. La destra ha prevalso, c’era da spostare gli equilibri alle amministrative. Difficile. Non impossibile per una ‘strega’.

E’ stato un risultato importante che ci ha dato la consapevolezza di poter continuare nel nostro lavoro. Ci siamo riusciti col potere della nostra autenticità e con la voglia di non dover indossare delle maschere. Forse, in questo tipo di approccio, mi ha aiutato proprio il mio essere sannita, avere un approccio all’accoglienza spiccato e che è cresciuto in questo periodo storico. Ho la sensazione che tutto ciò sia stato apprezzato. Certo, ogni tanto devo ricordare a tutti di essere una ‘strega’ ma sono anche una mamma. Sento di essere il sindaco dei bambini, il nostro futuro”.

Un futuro che sa di avere una tutela in Simona De Caro, una strega con la fascia tricolore, col cuore sannita che le fa chiudere la chiacchierata con un grande “forza Benevento”. Il che non guasta mai.