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Benevento – Al capezzale delle aree interne, afflitte da fenomeni di spopolamento e di desertificazione, si è svolto oggi un ampio consulto presso la Rocca dei Rettori, sede della Provincia di Benevento, nell’ambito del lavoro avviato già dallo scorso mese di ottobre con il “Tavolo Aree interne”. I lavori si sono svolti su iniziativa del consigliere delegato della Regione Campania alle “Aree interne”, Francesco Todisco, che aveva concordato con il Presidente della Provincia, Antonio  Di Maria, un confronto pubblico nel capoluogo sannita.

Il tema del confronto alla Rocca dei Rettori ha riguardato uno degli strumenti individuati dalla Regione per cercare di far fronte alla crisi delle aree interne, e cioè la rivalutazione dell’artigianato. Ci sono in ballo 5 milioni di Euro, messi a disposizione dalla Regione attraverso un bando pubblico, per finanziare nuove iniziative o la ripresa di piccole imprese artigiane, quasi tutte a conduzione familiare, oppure per finanziarie iniziative di innovazione di processo e prodotto.

Nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato anche operatori economici, esperti e rappresentanti delle organizzazioni sindacali dell’artigianato, è emerso che il bando regionale si estende non solo ai Comuni delle aree interne in senso stretto (e cioè quelli lontani dalla fascia costiera), ma anche a tutti i Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, tra i quali la maggior parte si trovano nella provincia di Salerno (ben 115), indipendentemente dal fatto che siano situati in montagna o sul mare. In totale si tratta di 348 Comuni su poco più di 500, centri in cui risiedono complessivamente 780mila campani: dunque, i fondi a disposizione del bando non sono sufficienti per quanto sembra necessario per soddisfare la domanda. Su questo punto specifico sono intervenuti nel dibattito i rappresentanti regionali delle piccole Imprese artigiane di tutta la Campania.

D’altro canto, il Presidente Di Maria, convinto com’è da tempo della bontà della cosiddetta Strategia delle Aree Interne, ha chiesto che siano individuate ulteriori misure specifiche per le aree interne senza che i Comuni più piccoli siano costretti ad inseguire i bandi di investimento pensati per altre realtà territoriali.

Todisco ha detto: “E’ una misura che riguarda l’artigianato come leva attiva sull’occupazione”. Il consigliere regionale ha poi sottolineato come ci siano misure anche per il Fortore. Infatti nella programmazione 2014-2020 questi territori sono stati esclusi dalla programmazione, ora possono riprovarci: “Il Fortore vive difficoltà oggettive nei servizi come altri territori tra cui il Matese. E’ un lavoro molto importante da effettuare, e accanto ai fondi statali serve un impegno dal Governo dell’Europa per le aree marginali, quelle rurali e le aree interne. Serve guardare ai territori, ma occorre pensare ad una legislazione speciale”.