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Coltiva un hobby, alimenta una passione ed il mix è esplosivo e diventa il lavoro della vita. Il disegno, a mano libera, sul foglio, dove capita e poi sul corpo. E’ la parabola ascendente di Cosimo Fragnito, titolare di Ink Garage, l’attività situata in via Capitano Rampone, nel cuore di Benevento. 

Cosimo è l’esempio di chi trasforma in lavoro un hobby. Col passare degli anni, l’amore per il disegno ha visto il suo naturale sfogo sulla pelle di coloro i quali sarebbero diventati i suoi clienti. Realistiche le sue produzioni, ama iniziare il progetto partendo sempre da foto reali di animali, persone o cose. Galeotto fu l’acquisto di una ‘macchinetta per tatuaggi’ spinto dalla curiosità. Poi la ‘cavia’ Anna, moglie di Cosimo ed il primo tatuaggio che si materializza: “Un bruttissimo quadrifoglio – ha esordito Cosimoresta solo il valore affettivo di quell’opera tutt’altro che a regola d’arte”.

Ecco, appunto l’arte è quel qualcosa in più che Cosimo mette nelle sue ‘opere’: “Dopo 9 anni di tatuaggi di cui 4 nel mio studio, posso dire che lo stile è fondamentale: non si tratta solo di abbellimento, ma l’idea è creare veri e propri quadri, ormai la mia è diventata arte non più una segno ornamentale”.

Tatuaggi, scritte, foto, riproduzioni. Richieste di ogni tipo arrivano a Cosimo: raccontaci qualche curiosità del tuo lavoro: “Le richieste sono sempre molto particolari – ha proseguito l’artista sannita – soprattutto sulle scritte devo dire che le richieste in dialetto restano le più eccentriche. E poi il tipo di clientela, prevalentemente giovani ma, tanto per alzare un pò la media, ho tatuato il volto santo sulla schiena di una donna di 84 anni al suo primo tattoo della vita”. 

Negli ultimi anni il mondo dei tatuaggi è esploso ma gli scettici non mancano, come li convinci? “Non sta a me convincere gli scettici. Il primo tattoo arriva quando meno te lo aspetti, spesso succede in un periodo significativo, un brutto o un bel momento di vita un qualcosa che vuoi ricordare di davvero importante. Anche se poi il disegno non è strettamente connesso a quell’evento, ti ricorderà per sempre quel periodo di vita. Quando mostri un tattoo non devi dare la spiegazione di cosa significa, chi si tatua lo fa proprio per evitare le parole. E dopo quel primo tattoo che ti farai, il resto verrà come quando mangi le ciliegie, uno dopo l’altro. C’è chi parla di sofferenza fisica quando si usa l’ago ma il tutto è soggettivo e dipende dalle zone del corpo. E poi l’igiene: al netto della pandemia, siamo una categoria sempre attentissima, diciamo che siamo stati anticipatori nell’utilizzo di mascherine e guanti”.

A proposito di pandemia, quanto ha influito sulla tua attività?
“Direi relativamente – ha concluso Cosimo Fragnitoperchè se è vero che il lockdown di marzo 2020 ha bloccato il lavoro, d’altro canto nel mese estivo ho recuperato il tempo perso con un netto incremento del lavoro. Oggi rispettiamo i protocolli e devo dire che le cose vanno abbastanza bene”.