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Benevento – “Questa pagina facebook è nata per promuovere le attività, i progetti e i successi dell’Orchestra Filarmonica di Benevento, fondata da giovani musicisti sanniti e supportata da due grandi Maestri Francesco Ivan Ciampa e Sir Antonio Pappano. Cinque anni di lavoro e sacrificio raccontati sui social attraverso foto, post e video sono oggi ripercorribili da tutti voi con un semplice click”. Manifestano così il loro rammarico i giovani musicisti dell’OFB per non essere stati considerati e coinvolti – inizialmente – in un progetto composto da tre opere liriche in programma al Teatro Romano della propria città, della propria terra. 

Oggi però ci prenderemo la libertà di usare questo spazio per raccontarvi la delusione che stiamo provando in questi giorni: ieri sera è andata in scena, nella magnifica cornice del Teatro Romano di Benevento, l’opera Rigoletto di G. Verdi, primo titolo di un cartellone che vedrà la realizzazione di altre due opere, un concerto e un balletto di produzione OFB e Compagnia Balletto di Benevento con la partecipazione della Sig.ra Carla Fracci e dell’attore Giancarlo Giannini.
Il tutto è promosso dalla Scabec e, poiché l’arte non vive d’aria, la programmazione gode di un cospicuo finanziamento regionale finalizzato, si spera, al pagamento delle spese tecniche ed artistiche necessarie. Bene! Finalmente qualcosa si muove e anche noi potremo organizzare uno spettacolo senza fare i conti della serva e con la sicurezza di un budget con il quale lavorare! E invece no… e vi spieghiamo perché”.

Ora vedono apparire il loro nome in un cartellone già precedentemente terminato e senza aver ricevuto alcun euro di finanziamento tra quelli stanziati per la messa in scena della manifestazione: In questa programmazione noi dell’OFB ci siamo finiti a nostra insaputa, il nostro spettacolo (Ofb-Compagnia balletto di Benevento), programmato mesi e mesi fa, è stato inserito nel manifesto pubblicitario affisso davanti al Teatro, a dar pregio e lustro con due grandi nomi, senza che nessuno ci chiedesse il permesso e, soprattutto, il nostro spettacolo non godrà di un solo euro del finanziamento stanziato.
Ci teniamo a sottolineare questo aspetto perché l’onestà verso il pubblico e verso i nostri musicisti è un valore che ci ha sempre contraddistinto e quando dichiariamo che i nostri allestimenti non godono di grandi finanziamenti è esattamente così. Godiamo di piccoli finanziamenti pubblici e pochi sponsor privati che ci sostengono e ai quali va il nostro grazie più sentito, ma le cifre alle quali facciamo riferimento oggi sono ben altre.

La memoria dei sanniti è lunga e sicuramente ricorderete il primo spettacolo realizzato 5 anni fa nel teatro romano che ci ha visti protagonisti di un’opera di pulizia immensa e autogestita, sicuramente ricorderete La Carmen, Romeo e Giulietta, West Side Story, Il Fantasma dell’Opera, Nicola Piovani e il recentissimo concerto di Ezio Bosso, durante il quale trovare un posticino per sedersi era un’impresa.
Ingenuamente abbiamo creduto che questi successi potessero essere simbolo di capacità organizzative e artistiche e, dopo lo stupore per essere stati inseriti a nostra insaputa nel cartellone, è seguita la delusione nel veder affidati ben 3 titoli operistici ad una fantomatica orchestra “Internazionale della Campania” che nulla ha mai avuto a che fare con il teatro romano e, ancor peggio, con la Campania stessa.
Condividere gli eventi culturali con altre compagini è sempre motivo di confronto, ma in questo caso ci siamo sentiti snobbati ed umiliati dalla direzione del teatro che per tutto l’inverno ha goduto gratuitamente del supporto degli ensemble Ofb durante gli aperitivi musicali organizzati il primo sabato del mese anche con temperature inadatte alla musica all’aperto.

Noi dell’Ofb eravamo al lavoro per la valorizzazione del Romano ben prima che venisse nominato un direttore che si prendesse i meriti di tutto quello che è stato da noi faticosamente realizzato, senza supporti economici. Sicuramente la direzione ha apportato migliorie ad un sito totalmente abbandonato, ma il grande pubblico è stato riportato in teatro dall’OFB, dalla Compagnia Balletto di Benevento e dal Festival BCT – Benevento Cinema e Televisione: 6 sold out – reali – in 5 anni, 12.000 persone ad assistere agli eventi, maestranze, tecnici locali, artisti, orchestra, danzatori…
Se si devono dare i numeri è giusto che siamo noi a farlo!

Soltanto due mesi fa siamo andati in scena con La Traviata allestita all’Hortus Conclusus, luogo magico ma sicuramente di difficile utilizzo per la lirica. In quell’occasione abbiamo dichiarato, più e più volte, la volontà di realizzare un’opera al Teatro Romano e abbiamo spiegato che l’unico limite era quello economico. Ecco che ci sentiamo beffati nel momento in cui vediamo affidati i tre titoli a maestranze esterne alla città.
Abbiamo fondato un’orchestra, abbiamo una compagnia di balletto, un coro di melomani pronto a mettersi in gioco, abbiamo goduto della bravura di grandi direttori d’orchestra e nel momento in cui le Istituzioni dovrebbero valorizzare ciò che i giovani beneventani hanno creato veniamo ignorati o, nella migliore delle ipotesi, i nostri successi vengono sfruttati come propaganda.
Siamo profondamente delusi e sfiduciati. Abbiamo sempre pensato che il vero coraggio fosse quello di chi resta sul territorio per cambiare le cose, per costruirsi un futuro lì dove è nato, ma ad oggi ci rendiamo conto che tutto questo è impossibile finchè le promesse delle Istituzioni che parlano tanto di giovani e meritocrazia resteranno soltanto parole.

Non sappiamo quanti di voi condivideranno questo nostro sfogo e quanti altri ragazzi si riconosceranno nelle nostre parole ma abbiamo sentito la necessità di aprire una parentesi su questo argomento perché se vogliamo creare qualcosa in città è giusto partire dalle forze locali che non hanno nulla da invidiare ad altre realtà.

Visto che non andiamo mai in vacanza, vi aspettiamo il 16 agosto, a Castalfranco in Miscano, diretti da Sir Antonio Pappano.”