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di Antonio Frascadore

Provate a scrivere su google la seguente frase: “raddoppio della telesina”. Perdete cinque minuti del vostro tempo. Vi ritroverete la faccia di Umberto del Basso De Caro su molti articoli, qualche annuncio in pompa magna di diversi esponenti politici e relativi partiti, soddisfazioni, applausi, bravo, bene, bis. “E’ ufficiale il raddoppio della telesina”. La soddisfazione “E’ merito nostro”, “Ora i bandi” “Milioni di euro nel Sannio” e via cosi. Verso una strada di chiacchiere che sembra in discesa ma poi, come nella realtà, è fatta di pericoli (corbellerie, tradotto: cazzate) e autovelox (rallentamenti).

Provate a scrivere su google “morti sulla telesina”. Perdete cinque minuti del vostro tempo. Vi ritroverete foto di auto accartocciate, giovani, anziani, padri di famiglia, donne, bambini che hanno perso la vita su quel tratto di strada da anni. Gli stessi anni in cui annunciano che quella strada verrà migliorata e cambiata.

Ora, se io fossi un politico (e grazie a Dio non lo sono) non farei più un annuncio nemmeno se mi puntassero una pistola alla tempia. Perché, maledizione, ci vuole un coraggio da templari per mettere la faccia sui giornali, sorridere, prendersi i meriti di una cosa che, e qui viene da ridere, si dice da anni ma resta sempre cosi. Lo so, qualcuno risponderà che sono i tempi tecnici. Ma state tranquilli, al massimo ci saranno ancora morti, magari qualche autista che ha salutato la figlia prima di partire, un uomo che si è sposato da poco, un bambino innocente in auto con i genitori. Anche a loro va detto che sono “tempi tecnici”. Anche alle famiglie. Chiamiamo al telefono la famiglia di qualcuno che è morto su quella strada e diciamo “tempi tecnici”.

Le condizioni della strada sono sotto gli occhi di tutti ed è ormai palese, la poca credibilità di chi da anni annuncia.

Vogliamo, poi, parlare degli autovelox? Da Benevento a Puglianello una serie di comuni che intascano multe e investono quei soldi, delle multe, altrove. Cioè, intascano i soldi delle multe sulla Caianello per investire quei soldi, come è giusto che sia, sulle strade. Il problema è che investono, se lo fanno, sulle strade del paese e non della Caianello. Un paradosso. E come se vai a mangiare in un ristorante e poi ti alzi e paghi il conto alla trattoria di fronte.

Al momento gli unici a pagare sono le famiglie di chi, su quella strada, ha perso la vita. E continua a perderla. Stop agli annunci. E’ arrivato il momento di far passare un carro gru sulla Caianello invece dei carro attrezzi e, purtroppo, dei carro funebre.