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Telese Terme – L’ormai ex assessore del comune di Telese Terme Filomena Di Mezza polemizza, attraverso una nota stampa, con l’iniziativa “Io spendo a Telese” messa in campo dall’assessorato al commercio del comune guidato da Pasquale Carofano.

“Una proposta come questa – scrive la Di Mezza – non può provenire da un’amministrazione come quella di un paese a vocazione turistico commerciale.
Questa una iniziativa doveva essere adottata tutt’al più nella fase della ripresa, che allo stato è ancora lontana da venire e soprattutto doveva essere affiancata da altre iniziative, concrete, che in questo caso dovevano provenire dell’amministrazione, come è accaduto in molti altri comuni. Nulla di tutto ciò. Nulla, anche di quanto proposto dagli stessi commercianti che a pochi giorni dall’apertura apprendono la volontà dell’amministrazione di un “sostegno” alle attività e a tutto il comparto mai supportato prima e che alla vigilia del Covid già versava in condizioni di estrema difficoltà. Mi chiedo con quali risorse si spenderà a Telese?  Con i sussidi erogati dal governo, per il tramite dell’ente locale?
E’ perché una proposta dell’amministrazione deve coinvolgere i cittadini che hanno già dato tanto in termini di solidarietà”?

“Questo è il dato che viene trascurato come, ribadisco, la necessità di far ripartire oltre il commercio anche il turismo , del pari trascurato.
Sul turismo – continua ancora la consigliera di Telese – puntano infatti gli operatori del settore ed in particolare l’associazione SAC ( Sannio Alto Casertano) , cui va il mio plauso, che lancia il suo progetto proponendo un rilancio delle proprie attività attraverso un turismo di prossimità che sarà la nuova frontiera dell’estate 2020 e probabilmente del futuro, che parte proprio dalla valorizzazione di quelle aree interne di cui noi facciamo parte.
In un periodo di Pandemia e di recessione economico sociale, in Italia si sceglierà di trascorrere le proprie ferie, quelle rimaste e per pochi giorni, nel proprio paese e più precisamente si cercherà di trascorrerle in zone quanto più vicine. Ma c’è un altro fattore da non sottovalutare, l’aspetto psicologico. Si sceglierà di trascorrere le ferie nelle zone meno colpite, quindi il Sud Italia e possibilmente in luoghi incontaminati e strettamente legati alla natura, come ad esempio l’entroterra campano con le sue montagne, fiumi, laghi, storia e termalismo.  Su questo dovrebbero puntare comuni come il Nostro preferibilmente d’intesa con gli altri comuni Sanniti , facendosi trovare pronti ad accogliere questa sfida.
Occorre quindi creare una politica turistica di coesione e di unione, ma anche iniziative che caratterizzino il futuro dell’entroterra attraverso la sua natura, il suo passato e le sue acque. Serve una rete e un programma: non si può improvvisare .
Bisogna creare uno spazio, seppur virtuale, di confronto costante tra gli attori di questi due importanti settori. La Pandemia ha ridisegnato il nostro modo di essere società, di fare commercio e turismo e non ci si può affidare ad un banale e frivolo slogan per ripartire
Occorrono scelte importanti e qualificate, ma soprattutto tempestive, per trasformare questa emergenza in opportunità per rilanciare le aree interne e il nostro territorio.

Se non si incentiva il turismo – conclude – aumentando la domanda, con proposte più interessanti e competitive, è difficile che possa esserci una ripresa.
È evidente che questa sfida non si vuole cogliere”.