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Telese Terme (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa sulla piscina olimpionica di Telese Terme, a firma dell’avvocato Angela Abbamondi, capogruppo di Telese Riparte.

“La casa dei cittadini telesini non é più il Municipio, ma il Tribunale.

Questo è quanto emerge analizzando l’operato  dell’amministrazione Carofano che, ancora una volta, preferisce puntare il dito verso altri, al malcelato fine di nascondere le proprie responsabilità’.

La questione odierna e’ la Piscina Olimpionica, interna  al parco termale, di competenza del Consorzio Idrotermale. Una cattedrale nel deserto mai entrata in funzione e da anni abbandonata al suo destino.

Ebbene, dopo i noti atti vandalici che provocarono danni alla struttura per circa 1 milione di euro, il Consorzio Idrotermale, presieduto da Carofano, chiamo’ in causa  la ditta appaltatrice dei lavori, colpevole di non aver custodito il cantiere, chiedendo alla stessa un maxi risarcimento di un milione di euro.

Sennonché ciò che è emerso dal giudizio di primo grado, conclusosi da poco, è che, al momento degli atti predatori, l’impresa aveva già ultimato i lavori da tre anni e consegnato le chiavi del cantiere, con conseguente passaggio delle responsabilità.

In parole povere il Tribunale ha dato torto al Consorzio, condannandolo per di più anche alle spese di lite.

Ora, il buon senso vorrebbe che dalle azioni intraprese, soprattutto se negative,  si traessero i dovuti  insegnamenti ma, purtroppo, questo ragionamento non vale per gli amministratori telesini.

Alla luce di quanto deliberato nell’ultimo consiglio di amministrazione, il Consorzio Idrotermale al primo giudizio (perso) darà seguito con un secondo, il cui esito si prefigura fin da subito scontato.

Insomma la sonora bacchettatura del giudice di primo grado non è bastata a far desistere l’amministrazione, ormai nota a tutti per la sua “causidicità”. Un’amministrazione che, consapevolmente o per incompetenza ma il risultato non cambia, continua a portare avanti azioni legali scellerate, ai limiti della temerarietà, scaricando  la propria responsabilità su altri. Che poi siano avversari non allineati politicamente è solo un caso.

Proseguendo di questo passo di Telese non rimarrà più nulla.  

Piuttosto che rincorrere sentenze ci saremmo aspettati proposte concrete finalizzate a mettere in esercizio un impianto sportivo di eccellenza, eventualmente anche con una riconversione d’uso.

Si consideri che il Consorzio gode anche di disponibilità economiche che il comune non ha visto che  ogni anno il bilancio chiude con un cospicuo avanzo di amministrazione ma puntualmente questa liquidità’, piuttosto che essere spesa per migliorare il benessere dei cittadini, viene accantonata ed assorbita dal contenzioso. 

Certo ci rendiamo conto che temporeggiare sulla strada del contenzioso piuttosto che programmare e’ molto più semplice e richiede meno impegno tanto, la causa vada come vada, a pagare saranno solo e sempre i cittadini. 

Telese ha bisogno sempre più’ di amministratori che con serietà e responsabilità individuino le misure  più adatte a far ripartire la città, da troppo tempo ormai ferma in un oblio e circondata da paesi che invece vanno avanti, risucchiando tutto ciò che Telese non riesce a trattenere e sviluppare”.