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Il terzo mandato per i governatori regionali non passerà. In Commissione Affari Costituzionali al Senato è stato infatti bocciato l’emendamento presentato dalla Lega, che avrebbe aperto la strada a una possibile ricandidatura di Vincenzo De Luca in Campania. Decisivo, in questa partita tutta politica, è stato il voto — o meglio, l’astensione — del senatore Domenico Matera, esponente sannita di Fratelli d’Italia.

L’emendamento ha ottenuto solo 5 voti favorevoli: quelli della Lega, di Italia Viva e del rappresentante del gruppo delle Autonomie. Contrari in 15, mentre si sono astenuti due senatori di Fratelli d’Italia, tra cui il presidente della Commissione, Alberto Balboni, e appunto Domenico Matera.

Un’astensione che, in termini pratici, ha contribuito in maniera determinante all’affossamento della proposta. Il mancato appoggio del partito di maggioranza relativa, infatti, ha segnato la fine politica del provvedimento. E con esso, molto probabilmente, anche le ambizioni del governatore uscente della Campania, che da mesi spingeva — più o meno apertamente — per ottenere una deroga che gli consentisse di ricandidarsi.

Il voto del senatore Matera assume un significato politico di rilievo: proprio dal Sannio, territorio che ha sempre contribuito alla crescente ascesa del potere deluchiano, è arrivato quel “colpo di grazia” che ha definitivamente chiuso la porta al terzo mandato. Una scelta che potrebbe riaccendere le tensioni all’interno del centrodestra campano e aprire scenari inediti in vista delle prossime elezioni regionali.

Intanto, con la bocciatura dell’emendamento, il principio del limite ai due mandati rimane inalterato. E per De Luca si allontana sempre di più l’ipotesi di una nuova corsa a Palazzo Santa Lucia.