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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa inviata dall’associazione Altrabenevento sulla vicenda-teracloroetilene. Di seguito il comunicato integrale: 

Il laboratorio Tecno Bios su incarico di Gesesa, conferma ancora una volta che il tetracloroetilene ha superato la Soglia di Contaminazione nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni ma l’ufficio Ambiente del Comune si meraviglia.  Domenica mattina banchetto davanti alla chiesa della Madonna delle Grazie per la raccolta delle firme “Chiudere i pozzi contaminati e servire acqua buona del Biferno a tutta la città”. La stessa petizione può essere firmata online.

Il sei maggio la ACEA-Gesesa, società che gestisce il servizio idrico a Benevento, ha comunicato al Comune di Benevento che sono stati accertati valori di tetracloroetilene pari a 1,99 microgrammi/litro nel pozzo di Campo Mazzoni (serve il rione Libertà) e 1,62 microgrammi litro nel pozzo di Pezzapiana (serve gli abitanti dei rioni ferrovia e centro storico), ambedue ben oltre la Soglia di Contaminazione di 1,1 microgrammi/litro per le acque profonde. Il risultato sorprende l’Ufficio Ambiente del Comune che con una lettera dell’8 maggio chiede di sapere “a quale profondità sono stati prelevati  campioni e quanto tempo è passato dai prelievi e le analisi”.

Gli esami sono stati effettuati dal laboratorio Tecno Bios da tempo incaricato da ACEA-GESESA di controllare la qualità dell’acqua a Benevento (ma da marzo 2018 a febbraio 2019 è stato cancellato dall’albo dell’Istituto Italiano di Accreditamento), che ha dichiarato più volte fino a febbraio scorso di aver sempre trovato concentrazioni irrilevanti di quel pericoloso inquinante controllato da almeno tre anni.  

Dopo le segnalazioni di Altrabenevento, l’ARPAC, laboratorio pubblico della Regione, ha effettuato accertamenti a dicembre, gennaio e febbraio, trovando sempre concentrazioni superiori alla soglia di Contaminazione fino a 3,4 microgrammi/litro (tre volte il valore limite). I dati dell’ARPAC sono stati contestati dai vertici di Acea-Gesesa  i quali con una nota alla stampa del 23 febbraio, emessa “nell’interesse preminente ed esclusivo di tutela anche solo della serenità dell’utenza e della cittadinanza di Benevento, rispetto alle infondate segnalazioni che si sono succedute nelle ultime settimane, circa la qualità della risorsa idrica prelevata dai pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana” comunicarono che dagli esami effettuati dal Laboratorio Tecno Bios il 9 febbraio,  “i valori del parametro tetracloroetilene sono risultati pari a 0,63 e 0,39 microgrammi/litro rispettivamente per le fonti di Campo Mazzoni e Pezzapiana”.

Insomma, secondo ACEA-GESESA i valori effettivi di tetracloroetilene nei pozzi trovati dal laboratorio privato non avevano superato la Soglia di Contaminazione ed erano inferiori di cinque volte a quelli certificati dal laboratorio pubblico dell’ARPAC, al punto da indurre l’azienda idrica a concludere il suo comunicato ribadendo la qualità dell’acqua servita ai beneventani e sentenziando “Sono pericolosissime e da verificare attentamente, nelle modalità e nelle origini, tutte le affermazioni tese a sminuire questa evidenza” con chiaro riferimento alle segnalazioni di Altrabenevento.

Non ci risulta che l’Ufficio Ambiente si sia allora meravigliato per i risultati tanto bassi al punto da chiedere come fossero stati eseguiti.

Da marzo in poi, dopo le polemiche con Altrabenebento, il laboratorio Tecno Bios del dott. Piero Porcaro da Ceppaloni, al quale il sindaco Mastella ha recentemente fatto i complimenti per un grosso finanziamento  pubblico ricevuto per la nutromedina, ha sempre trovato valori di tetracloroetilene nei pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana oltre la Soglia di Contaminazione.

Pertanto, Altrabenevento e il Comitato Qualità dell’Acqua a Benevento insistono nel chiedere la chiusura dei pozzi contaminati e la fornitura di acqua buona del Biferno per tutta la città. Per  raggiungere tale obiettivo hanno preparato una petizione al sindaco che i cittadini possono firmare domenica 12 maggio dalle ore 10,30 alle ore 12,30 davanti alla chiesa della Madonna delle Grazie oppure collegandosi al link http://chng.it/PgM2RMPcBR.