La Corte D’Appello di Napoli, accogliendo le tesi dell’Avvocato Vittorio Fucci, ha riformato la sentenza di primo grado nei confronti del noto narcotrafficante Mario Romano, 27 anni di Polvica/San Felice a Cancello, e di Pasquale Crisci, di Arienzo, che erano stati condannati in primo grado per una moltitudine di episodi di droga.
In particolare essendo state ridotte le pene al di sotto dei 4 anni di reclusione, non andranno in carcere e potranno usufruire della sospensione dell’ordine dell’esecuzione della pena. In particolare a Romano la pena è stata ridotta da 4 anni e 2 mesi a 3 anni e 6 mesi e per Crisci da 4 anni 4 mesi e 20 giorni a 3 anni 8 mesi e 20 giorni.
Come si ricorderà il ras Romano e Crisci, furono arrestati nel maxi-blitz avvenuto su ordinanza del gip di Santa Maria Capua Vetere, i due sono imputati di una infinità di contestazioni di detenzione e di spaccio aggravato di sostanze stupefacenti, attraverso la gestione dello spaccio tra la Valle Caudina e la Valle di Suessola che avveniva sotto l’egida del boss Gennaro Morgillo. Le indagini erano assistite da intercettazioni telefoniche ed ambientali captate tra il 2018 e il 2019. Le contestazione degli investigatori, inoltre, erano rafforzate dalle dichiarazioni di qualche imputato, che ha deciso di collaborare con la giustizia. Dalle indagini risulterebbe che i due avevano il ruolo di comprimari del boss Gennaro Morgillo.
Il Romano, risulta essere il braccio destro, oltre che nipote, di Gennaro Morgillo, già condannato per associazione finalizzata al traffico di droga nell’ambito del processo “Fiumi di droga” per cui la Dda aveva chiesto 20 anni per Romano, mentre la condanna, su c solfonante delle tesi dell’Avvocato Vittorio Fucci, fu di gran lunga inferiore.
Crisci, invece, risulterebbe essere il referente di Morgillo ad Arienzo. Emergerebbe inoltre come il Romano, nipote del boss Morgillo, aveva un ruolo apicale nella gestione del traffico della droga tra la Valle Caudina e la Valle di Suessola, e che il Crisci, con il placet di Morgillo, gestiva la piazza di spaccio di Arienzo, della quale era a capo.
La Procura aveva chiesto la conferma delle condanne di primo grado.
La Corte D’Appello, invece, accogliendo le tesi dell’Avvocato Vittorio Fucci, ha riformato le sentenze di primo grado in modo favorevole a Romano e Crisci, riducendo le pene al di sotto dei 4 anni, così che potranno beneficiare della sospensione dell’ordine di esecuzione della pena, non andando in carcere.
Traffico di droga tra Valle Caudina e Valle di Suessola: niente carcere per Romano e Crisci
Tempo di lettura: 3 minuti
























