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Durazzano (Bn) – Una comunità sotto shock, incredula e angosciata. Durazzano piange il 36enne Roberto Posillico, morto per soffocamento mentre stava cenando in un ristorante di Montecatini. Lavorava in un’impresa edile della Valdinievole, ma è sempre rimasto fedele alle proprie origini mostrando un forte legame con il territorio. Il suo profilo social, una volta che la notizia è divenuta di dominio pubblico, è stato inondato di messaggi commossi, parole che raccontano chiaramente il sentimento provato da amici e conoscenti: “Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato così all’improvviso e che saremmo stati qui a ricordare insieme la bella persona che sei – si legge nel pensiero di Vincenzo –; il tuo coraggio e la tua determinazione, il tuo entusiasmo e la tua forza, la tua grinta e la tua allegria, infine, ma non per importanza, la tua generosità e il tuo altruismo. Ciao Roberto”.

Amici, familiari ma anche ex colleghi dell’Esercito: “Non so cosa sia successo, ma vorrei ricordarti per la splendida persona che ho conosciuto nel 2002 nella caserma di Cesano, dove abbiamo trascorso 12 mesi nella stessa stanza – scrive Fabio – Quante volte ti davo fastidio perché come se dice a Roma eri un bambacione. Eri un ragazzo forte e di cuore, ti mando un abbraccio grande”. O ancora: “Che tristezza, non ci posso credere. Roberto ti ricorderò sempre come un grande amico. Sentite condoglianze”. 

Roberto nei ricordi di chi lo ha conosciuto viene definito un “gigante buono”, una persona dal cuore d’oro, in grado di donare allegria senza voler mai nulla in cambio: “Abbiamo trascorso gli anni più belli insieme, poi siamo cresciuti e ognuno di noi ha preso strade diverse. Non posso credere che per una fatalità non ci sei più – scrive Giovanna -, questa notizia è arrivata come una tempesta. Non c’è più quel ragazzi timido che teneva lo sguardo abbassato quando gli parlavo. Resterai sempre con noi”. Pensieri profondi accompagnati a semplici “ciao” lasciati in segno di vicinanza a una famiglia scossa da un dolore lacerante che mai avrebbe pensato di vivere.