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Benevento – “La logica del Festival è la stessa della prima edizione: un piccolo Festival che ha una caratteristica principale e cioè quella di avvicinarsi alle persone entrando nelle loro case. Un avvicinamento tra il pubblico e lo spazio teatrale che però viene superato andando oltre al concetto di teatro normalmente concepito”. Queste le prime parole del direttore artistico Luigi Furno nel presentare, a Palazzo Paolo V, la seconda edizione di VAT/ Vienimi a Trovare/ Transumanze Festival, rassegna di teatro casalingo, totalmente autofinanziata che si sostiene grazie all’impegno e alla passione dei promotori.

“VAT persegue un obiettivo che rientra in una logica di relazione e di dono –  prosegue Furno. Tutto è donato, dall’ospitalità dei padroni di casa fino alla mia esperienza di direttore artistico, quella della scuola civica Alma d’Arte e delle performance degli attori”.

Gli spettacoli della rassegna saranno quattro: il 23 giugno a contrada Carapella (Green Pine House Benevento) “Candido” scritto da Ermanno e Gaetano Battista; l’11 luglio a via Morisi a Bagnara (frazione di Sant’Angelo a Cupolo) “Accabai” di e con Alessandra Asuni; il 1° settembre in Piazza San Marco (San Marco ai Monti) “Celeste” di Fabio Pisano con Francesco Borriero, Roberto Ingenito e Claudio Boschi; il 21 settembre a Medina (Frazione di Sant’Angelo a Cupolo) “Cuore di legno” di Pino Carbone.

“Sono quattro spettacoli molto interessanti che hanno già raccolto dei premi; Fabio Pisano ad esempio quest’anno ha vinto il premio Hystrio paragonabile al Premio Strega per la drammaturgia. E ancora Pino Carbone ospite alla Biennale Teatro 2019; lo spettacolo di Battista vincitore di un premio alla Scuola Holden.”

Il direttore artistico lancia un messaggio al pubblico sannita: “Partecipate alle cose, mangiamo di meno e partecipiamo alla logica della relazione, dell’ospitalità. Crediamo che lo spazio privato possa diventare uno spazio pubblico; nessuno invita più qualcuno a casa e noi vogliamo rinvitarci a casa”.

VAT, vienimi a trovare, è dunque una rassegna “casalinga” nel senso stretto del termine. Uno strumento per favorire l’incontro umano tra i cittadini di piccoli centri con artisti girovaghi, che crescono nell’arte e nella connessione tra copro e mente, tra attori e spettatori in un territorio come quello sannita che vive grosse difficoltà di isolamento non solo geografico ma anche psicologico. “Un’opportunità – ha spiegato Claudio D’Agostino della Scuola civica Alma d’Arte – per cercare di coinvolgere persone che hanno voglio di di sperimentare e mettersi in gioco.  Dal nostro punto di vista l’arte è una palestra del corpo e della mente che si realizza attraverso un percorso di crescita. Crediamo che giocare e praticare l’arte aiuti a potenziare ciò che abbiamo dentro”.

Una sorta di antropologia del teatro che non è più luogo ma diventa relazione tra un attore e uno spettatore, non un fatto identitario ma relazionale: “Abbattere qualsiasi confine e aporia – concludono Furno e Iannone di .Furialab – accettando l’ascolto e il confronto per non arrendersi alla barbarie”.

Di seguito il programma completo della seconda edizione di VAT/Transumanze Festival.