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Se non sono belli non li segna. Sembra un mantra per il Benevento che, quando decide di muovere il tabellino dei marcatori, lo fa in una maniera unica. Le due reti con la Triestina sono l’elogio della precisione, della balistica e del genio di chi ha avuto il merito di trovare la via del gol. 

Il tocco di prima a girare di Ciciretti e’ da perdere la testa, in fondo come il gol di Lanini nella gara d’andata che ha mantenuto in partita la truppa di Auteri. Quasi in fotocopia ma entrambi mortiferi per l’esito prodotto. Sfera nell’angolino e portiere che non puo’ fare altro che raccogliere.

Meno bello stilisticamente ma per nulla banale il gol di Perlingieri. Un tocco di piatto ben preciso con la palla che ha finito la sua corsa nell’angolino basso di Matosevic. Un colpo da biliardo, un tocco preciso e misurato. Un uno-due che ha ribaltato il punteggio.

Altro dato importante, e verrebbe da dire finalmente, e che la strega non e’ solo Lanini, che pure stava facendo cadere lo stadio con un tiro che, per poco, non beccava l’angolino. Ciciretti e soprattutto Perlingieri dimostrano che esistono altre soluzioni rispetto al solo attaccante che e’ stato protagonista di questo finale di stagione. Un sospiro di sollievo per Auteri, esistono altre bocche di fuoco per fortuna.

Non c’e’ da aspettarsi gol facili da questo Benevento, probabilmente preferisce farlo lasciando il segno. Nessun tocco facile, appoggio o di rapina, neanche frutto di manovra. Semplicemente lampi che lasciano il segno. Evidentemente la Triestina ispira da questo punto vista. Benevento vincente, avanti nei play off e anche propenso a premiare i fotografi a bordo campo.